Pole position numero 104 per Sir Lewis Hamilton, che, sul circuito d’Ungheria, strappa il miglior tempo al Campione del Mondo Max Verstappen per soli tre millesimi. Il sette volte vincitore del titolo iridato torna alla ribalta nelle qualifiche per la prima volta dalla sua ultima pole, ottenuta al Gran Premio d’Arabia Saudita nel 2021. Dopo una terza sessione di prove libere mattutine che lo avevano visto brillare, l’inglese sognava il tanto atteso sgambetto al rivale. A partire dalla seconda piazzola della griglia di partenza nella gara di domani sarà quindi Verstappen, seguito da un brillante Lando Norris a 82 millesimi dal campione in carica. Se i primi tre classificati si trovano condensati in un decimo, i secondi tre, Oscar Piastri, Zhou Guanyu e Charles Leclerc, non sono da meno, con la Ferrari numero 16, che, pur trovandosi a partire dalla sesta posizione, si trova a soli tre decimi dalla pole position. Oltre alla riconferma di McLaren, la vera sorpresa di giornata è un’incredibile Alfa Romeo, con il portacolori cinese in top five per la prima volta dal suo debutto, ed entrambe le vetture qualificate per il Q3. Se da un lato, per Ferrari, ma soprattutto Mercedes, si è dimostrata una giornata di risultati, dall’altra parte della medaglia c’è la delusione Sainz – Russell, entrambi fuori dalla top ten.
Gp d’Ungheria: scatta l’Alternative Tyre Allocation

Su di un Hungaroring finalmente baciato dal sole, debutta il nuovo formato di qualifiche introdotto da Formula 1 per ridurre il numero di treni di gomme usato nel corso di un weekend di gara: gomma hard obbligatoria per il primo turno di qualifiche, gomma media per il Q2 e mescola soft per la fase finale. Se dal punto di vista della sostenibilità l’ “Alternative Tyre Allocation” garantirà il rilascio nell’atmosfera di 400 tonnellate di CO2 in meno all’anno, traghettando la Formula 1 verso il Net Zero Carbon Footprint: l’impegno di arrivare a zero emissioni di CO2 entro il 2030, piloti non hanno perso l’occasione per dire la loro in merito all’inutilità e incisione della scelta sulle performance.
Gp d’Ungheria Russell eliminato nel Q1
Allo scattare del semaforo verde, tuttavia il nuovo formato di qualifica non delude dal punto di vista dello spettacolo, con Alfa Romeo che si dimostra (a parità di condizioni di tutti gli altri team) molto competitiva, e coerente con i tempi fatti segnare nelle prove libere. Anche Williams sorprende, ma resta esclusa dal secondo turno di qualifiche a causa di alcuni tempi dei suoi portacolori cancellati per Track Limits. Quella di Ungheria si prepara ad essere la terza gara da incubo per quanto riguarda le penalità sui limiti di pista, che mettono fuori tra tutti anche il poleman 2022 George Russell. Se al Q2 non passano Albon, Tsunoda, Russell, Magnussen e Sargeant, entra nella top 15 il “ritornato” Daniel Ricciardo, nel suo weekend di “debutto” nella squadra che lo aveva lanciato nella F1. L’australiano si qualifica a soli 11 millesimi sul pilota Williams Alex Albon e 13 sul compagno di squadra Yuki Tsunoda.
Gp d’Ungheria: Leclerc elimina Sainz nel Q2
Dopo la disfatta di venerdì, anche l’altro pilota della famiglia Red Bull con i riflettori puntati, Sergio Perez, (il quale sedile, secondo voci, ricordiamo essere a rischio) riesce a qualificarsi per il Q2, aprendo la pista nel secondo turno di qualifiche. Verstappen vola, rifilando 4 decimi al messicano, ma cade vittima dei Track Limits, concludendo la sessione solamente con il terzo tempo (dietro a Norris ed Hamilton), dopo essere sceso in pista per un secondo tentativo a 5 minuti dalla bandiera a scacchi. A un minuto e mezzo dal termine del Q2 tutti i piloti tranne Norris (e Verstappen già impegnato nel suo tentativo di qualifica), scendono in pista per un ultimo crono: con le due Ferrari sul filo dell’eliminazione si qualifica Leclerc mettendo fuori per due millesimi il compagno di squadra Carlos Sainz. Eliminati insieme al ferrarista anche Ocon, Ricciardo, Stroll e Gasly.
Gp d’Ungheria: nel Q3 si riaccende il duello Hamilton Verstappen
Dopo 5 weekend di astinenza dalla top ten, la RB-19 di Sergio Perez fa il proprio ritorno in Q3, ma il divario con il compagno di squadra Verstappen sembra pesare sempre di più sulle sue spalle: se l’olandese perde la pole position per tre millesimi, sul filo della bandiera, la nona posizione del messicano a più di 4 decimi da Hamilton lascia aperta la discussione sulla precarietà del suo sedile. Sotto agli applausi scroscianti dei tifosi ungheresi, comunque è Lewis Hamilton a dimostrare di averne ancora, strappando, dopo molto tempo, un altro record. Il britannico è l’unico pilota ad aver conquistato nove pole position su un circuito di Formula 1. La pole del suo acerrimo rivale si traduce in una grande sfortuna per Verstappen, poiché, forse complice il vento, grande nemico di Red Bull, si ritrova a perdere una grande occasione. Se l’olandese avesse conquistato la sesta pole position consecutiva, avrebbe fatto vacillare il record di Senna: 8 pole position, la più lunga striscia di posizioni del palo di sempre.