La notizia del giorno è che il Coronavirus si è infilato al Giro d’Italia, costringendo al ritiro Simon Yates. Il britannico capitano della Michelton Scott venerdì 9 ottobre, dopo aver tagliato il traguardo di Brindisi, ha accusato qualche linea di febbre quindi il dottor Beltemacchi, medico sociale, ha sottoposto il corridore al test rapido anti Covid che ha evidenziato la sua positività. Mentre Yates (che aveva grandi ambizioni di vittoria finale ma che già nella tappa conclusasi sull’Etna aveva visto naufragare i sogni rosei) veniva messo in quarantena in base al rigido protocollo del Giro, i test effettuati sui suoi compagni di squadra escludevano altri contagiati. Tra domenica e lunedì, giorno di riposo, tutti i corridori verranno sottoposti ai test dalla speciale troupe di medici al seguito della corsa, controlli che erano già stati previsti prima che scoppiasse il “caso Yates”.
Ovviamente la notizia della positività del ventottenne britannico (grande protagonista del Giro 2018 prima di crollare quando Chris Froome ha sferrato il suo straordinario attacco) ha scosso l’intero gruppo che dopo aver pedalato a ritmo folle da Matera a Brindisi ha deciso di prendersi una giornata di mezza vacanza nella lunga attraversata della Puglia da Giovinazzo a Vieste. Ne hanno approfittato sei coraggiosi, gli italiani Puccio e Ravanelli, lo statunitense Rosskopf, il britannico Holmes e la coppia australoinglese della Israel Start, Brandle-Dowsett, per giocarsi la vittoria di giornata.
Il finale prevedeva uno spettacolare circuito con uno strappo di poco più d’ un chilometro, pendenze severe, 17-18 per cento. Ha provato Puccio a fare il vuoto senza un felice esito per la pronta reazione di Holmes e di Rosskopf. Il successo pareva restringere la rosa dei pretendenti a questi tre nomi, invece la coppia della Israel, trascinandosi a ruota il giovane debuttante Ravanelli, è stata in grado di riprendere il trio. Subito dopo l’aggancio, il maturo Alex Dowsett ha mostrato di non aver perso le doti che gli avevano permesso di vincere la cronometro di Saltara al Giro d’Italia di sette anni fa. Ha tagliato il traguardo in lacrime, regalando alla sua squadra la prima vittoria di una prova del World Tour, precedendo di una manciata di secondi Puccio, Holmes e Rosskopf. È molto probabile che questa inattesa vittoria allunghi la carriera del trentaduenne britannico che in gennaio diventerà padre e che è in scadenza di contratto.
I grandi favoriti hanno pensato di risparmiare le gambe in vista del traguardo che li attende a Roccaraso, una salita molto impegnativa. Non bastasse questo, il meteo promette freddo e maltempo.