Il 2022 della Ferrari, dopo due stagioni di vacche magre, ha tutta l’aria di essere un anno che potrebbe passare alla storia della Casa di Maranello come il Campionato della rimonta. Gli uomini comandati da Mattia Binotto, un capo messo sotto accusa ben al di là dei suoi errori, hanno il dovere di crederci perché, pur se il distacco è consistente, al tempo stesso quello messo in mostra da marzo a fine luglio è tanta roba.
Otto pole position, sempre almeno una rossa in prima fila ad eccezione del Gran Premio del Canada, dimostrano che quanto meno una Ferrari che parte per vincere tutte le gare è una certezza, non un caso. Certo che poi raccogliere solo tre vittorie, mentre tutte le altre se le porta a casa l’avversario diretto, non fa bene alla classifica, oltre che al morale.
Formula 1: cosa aspettarsi da Sainz e Leclerc
Altro punto a favore del Cavallino rampante è che Carlos Sainz junior finalmente, vincendo a Silverstone, si è sbloccato confermando le qualità che lo hanno portato al fianco di Charles Leclerc. Il monegasco dal canto suo, una volta è sfortunato, un’altra fa stupidate, un’altra è vittima di errori non suoi, un’altra è formidabile. Non è facile per ora inquadrare la sua stagione, ma è fuori dubbio che se tutto fila via liscio ha tutte le caratteristiche per vincere il Mondiale se non quest’anno di sicuro nelle prossime stagioni.
Ma prima del futuro c’è ancora da scrivere la seconda parte di questo 2022, nove gare in meno di tre mesi che iniziano con Belgio dove tre anni fa il monegasco vinse il suo primo gran premio. Poi trionfò a Monza, ma purtroppo il dubbio su quella doppietta continua ad agitare le notti degli sconfitti.
Ora è diverso, la Ferrari ha le carte in regola, in tutti i sensi, per dimostrare che è la monoposto migliore anche se non dovesse farcela a vincere il Mondiale. Ma pero, in attesa di vederla sfrecciare nel nostro Parco, godiamoci cosa farà in Belgio e Olanda.