“Queste tribune sono vecchie come me. Ripartirei da lì, nell’immaginarmi l’autodromo di Monza che va verso il centenario”. Giancarlo Minardi, una vita in Formula 1 con l’omonima scuderia, oggi è presidente dell’Automobile club Ravenna, nonché membro della Commissione velocità di Aci. Nato il 18 settembre del ‘47, Minardi non ci va molto lontano quando dice che sono proprio le infrastrutture a dover segnare il cambio di passo nel percorso di crescita che Monza vuole perseguire. “L’Italia è un Paese a parte, lo dimostra anche quello che è avvenuto anche al di fuori del mondo sportivo”. Ma non per questo deve sottrarsi al confronto internazionale, tanto che “cambiare gli spalti e risolvere le questioni viabilistiche è la priorità. Non si può restare bloccati per uscire dall’autodromo, così come non si può avere difficoltà per parcheggiare. Anche al netto delle questioni di sicurezza. Servono vie di accesso differenti, anche per cercare di portare in autodromo un numero crescente di spettatori. Averne 200mila significherebbe compensare i costi. Aggiornare le infrastrutture credo sia stato uno dei motivi principali tra quelli che hanno ritardato il rinnovo” con Liberty Media, “ma un plauso particolare deve essere fatto al presidente Aci, Angelo Sticchi Damiani, che ha fortemente voluto questo prolungamento del contratto, lavorando di concerto con le istituzioni.
F1, #ilCittadinoGp. Giancarlo Minardi e il futuro di Monza: «Fatto il rinnovo, pensi alle infrastrutture»
L’ex patron della casa automobilistica, ora presidente dell’Automobile club Ravenna, spiega: “Le tribune sono da rifare, poi si deve intervenire sulle vie di accesso al circuito. Solo così si possono aumentare gli spettatori”