F1, Gp d’Italia 2025: ecco il tracciato di Monza, dove si sfidano i piloti

Sapete cosa vogliono dire "prima variante", "Ascari", "parabolica"? Ecco qua, il tracciato su cui si sfidano i piloti a Monza.
F1 Gp Italia tracciato circuito Monza
F1 Gp Italia tracciato circuito Monza

C’è chi conosce il circuito di Monza a memoria, sono 5793 metri di pura velocità. Ma sapete cosa vogliono dire “prima variante“, “Ascari“, “parabolica“? Ecco qua, il tracciato su cui si sfidano i piloti.

F1 Gp Italia tracciato circuito Monza
F1 Gp Italia tracciato circuito Monza

Il Gp di Monza è uno dei più veloci del circus e si esaurisce in meno di un’ora e mezza per 53 giri quest’anno. Il record assoluto di velocità in Formula 1 è stato registrato proprio qui nel 2005: Kimi Räikkönen su Mclaren con 370,1 km/h.

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Ci sono poche curve, ma sono cruciali: la prima è già alla “prima variante”: “Una strettissima curva a destra di 90 gradi, seguita da una curva a gomito a sinistra altrettanto stretta. Dal rettilineo dei box si arriva lanciati a oltre 370 km/h e, con una lunghissima frenata, si decelera a soli 70-80 km/h per affrontare questa “esse”.”, spiega il sito dell’Autodromo.

Poi la Curva di Biassono: “Una lunga curva a destra dal raggio di circa 300 metri a cui si arriva in piena accelerazione dalla Prima Variante e si percorre in pieno con una buona dose di coraggio”.

Si arriva alla Seconda Variante o Variante della Roggia: “Anch’essa è posta in fondo a un lungo rettilineo (oltre 1 km con l’acceleratore a fondo, compresa la curva Biassono) sul quale si toccano i 335 km/h. Con una lunghissima frenata, si decelera a 110-120 km/h per affrontare una “esse” sinistra-destra molto stretta, modificata nel 2000″.

La prima curva di Lesmo e poi la seconda che è in mezzo al bosco e poi il Serraglio: “Il nome della curva deriva dalla presenza nelle immediate vicinanze del Serraglio. Si trattava della casa di caccia del Re, dove erano tenuti anche degli animali. È una lievissima piega a sinistra dal raggio estremamente ampio di oltre 600 metri. Il rettilineo successivo incrocia, con un sottopassaggio, la curva Sopraelevata Nord dell’anello di alta velocità”.

Si va alla Variante Ascari che  si chiama così dal 1955 e ricorda l’incidente che costò la vita al campione milanese: ” Ferrari Sport, il campione milanese perde la vita a causa di un’uscita di strada proprio in quel punto. Per rallentare le alte velocità, nel 1972 fu realizzata nel punto d’entrata una chicane che due anni più tardi venne ulteriormente modificata nell’ampiezza e nel tratto d’uscita, assumendo così il nome definitivo di variante. “Vi si arriva tenendo premuto l’acceleratore fin dalla Seconda di Lesmo e anche qui si toccano i 330 km/h. Dopo la frenata, si affrontano in rapida successione tre curve a sinistra-destra-sinistra, che immettono sul rettilineo opposto ai box. Sono curve a raggio abbastanza ampio che si percorrono a velocità intorno ai 200 km/h”.

Chiude la Parabolica, ora Curva Alboreto: “Nel rettilineo che conduce a questa curva si toccano nuovamente i 330 km/h, quindi si frena per entrare in curva a circa 180 km/h. La curva è molto lunga e a raggio via via crescente: dopo aver superato la parte più stretta si può percorrere il tratto finale in piena accelerazione, scorrendo verso l’esterno e imboccando il rettilineo d’arrivo a velocità già molto elevate”.

All’uscita giù tutto il piede per tagliare il traguardo sul rettifilo.


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