F1, Gp d’Arabia: le Red Bull fanno doppietta, terzo Leclerc

Verstappen vince la seconda gara stagionale in Arabia, seguito dal compagno di team Perez, terzo Leclerc.
F1 Verstappen e Perez Red Bull - foto F1
F1 Verstappen e Perez Red Bull – foto F1

Al Gran Premio dell’Arabia Saudita è doppietta Red Bull: Max Verstappen chiude i 50 giri previsti sul tracciato delle Corniche conquistando il gradino più alto del podio con 13,6 secondi di vantaggio sul compagno di squadra Sergio Perez. La Ferrari di Charles Leclerc conquista invece il gradino più basso, chiudendo in terza posizione e strappando, proprio sulla linea del traguardo e con gomme hard usate da ben 40 giri, il punto addizionale per il giro veloce a Lewis Hamilton (precedentemente fatto segnare con gomma rossa fresca). Il giovane debuttante del Cavallino, Oliver Bearman, osservato speciale del weekend, va incredibilmente a punti al suo esordio in Formula 1: in partenza dall’undicesima posizione, il diciottenne britannico conclude la corsa settimo, dietro a George Russell.

F1, Gp d’Arabia: le Red Bull e lo scatto di Perez

classifica Gp d'Arabia -Grafica di Sara Colombo
classifica Gp d’Arabia – Grafica di Sara Colombo

Delle venti monoposto schierate in griglia di partenza, giungono al traguardo solo in 18, con l’Alpine di Pierre Gasly ritirata al primo giro e l’Aston Martin di Lance Stroll a muro poco dopo il via. La vettura del francese aveva già mostrato i primi segni di malfunzionamento al cambio nel corso del giro di formazione, con la decisione di non rientrare ai box (e dover partire dalla pit-lane), ma di schierarsi in griglia per il via. Allo spegnimento dei semafori il pilota ad effettuare la miglior partenza è Sergio Perez che, anche grazie alla volontaria o involontaria complicità del compagno di squadra Verstappen, tappo su Leclerc, sembra per un attimo avere a meglio sul ferrarista (in partenza dalla prima fila accanto all’olandese). Con l’abilitazione all’uso dell’ala mobile, tuttavia, Perez ha la meglio sul monegasco (in pista con una configurazione aerodinamica della vettura più carica) e si butta all’inseguimento del compagno di squadra già distante due secondi. In lotta per la zona punti insieme a Tsunoda e Bearman, Lance Stroll finisce in barriera in Curva 22 nel corso del settimo giro, rendendo necessario l’ingresso della Safety Car.

F1, Gp d’Arabia: le Red Bull e la Safety Car

Con il dispiegamento in pista della vettura di sicurezza i team iniziano a fare i primi pit stop sebbene di molto anticipati. Secondo le stime di Pirelli infatti, la gomma soft rossa (montata soltanto da Bearman e Bottas alla partenza) sarebbe dovuta durare circa 18 giri, mentre la gialla, media (montata dalla restante parte di griglia) 22 giri. Nel suo rientro ai box Leclerc verrà penalizzato dal traffico provocato dall’unsafe release di Sergio Perez ai danni di Fernando Alonso: per questo motivo il messicano verrà penalizzato con 5 secondi a fine gara (benché il gap tra la sua vettura e quella del monegasco sarà abbastanza ampio da non perdere la seconda posizione conquistata in pista), mentre Leclerc si troverà a tornare in pista alle spalle del futuro compagno di squadra Lewis Hamilton.
Con il rientro della Safety Car in pit lane, e le gomme arrivate in temperatura Verstappen strappa con poca fatica la testa della gara a Norris, che come Hamilton non si è fermato ai box. Leclerc in difficoltà iniziale supererà Hamilton al 15esimo giro, mentre Norris al 27esimo, definendo così quello che resterà il podio dell’Arabia Saudita.

F1, Gp d’Arabia: le Red Bull e il debutto di Bearman con la rossa

Bearman sceso in 12esima posizione dopo la chiamata al pit, macina sorpassi su sorpassi per tornare in zona punti. Esausto ed evidentemente provato dai 50 giri percorsi in una monoposto di Formula 1, il britannico chiuderà la propria gara conquistando la settima posizione 6 punti in classifica piloti. Mai salito al volante di una vera Ferrari della massima categoria, il poleman del weekend della Formula 2 era stato chiamato a sostituire Carlos Sainz solo dall’ultima sessione di prove libere. Con la sola missione di riportare la macchina salva ai box, il sogno di riuscire a passare il taglio al Q3 nelle prove ufficiali di venerdì e la delusione di non avercela fatta, per il talento della Ferrari Drivers’ Academy (fino a questa settimana pilota solo di un simulatore del Cavallino), quella di sabato è stata la gara che lo ha incoronato “Pilota del Giorno” nel mondo del Circus, usurpatore perfino del trono mediatico di Verstappen, vero vincitore del GP.
Operato di appendicite in un ospedale locale e oggi già presente in circuito per mostrare il suo supporto al team, nel prossimo appuntamento con il Mondiale di Formula 1 (che si terrà tra due settimane in Australia), al volante del cavallino dovremmo trovare un guarito Carlos Sainz, mentre dopo l’esperienza da sogno vissuta nella massima categoria per Bearman è arrivato il momento di tornare alle F2.