Carlo Tavecchio è il nuovo presidente del Comitato regionale lombardo della Lega nazionale dilettanti della Figc. L’elezione dell’esperto dirigente, comasco di Ponte Lambro, classe 1943, è avvenuta in coda ad un’assemblea svoltasi da remoto, non senza problemi tecnici, che ha visto esprimersi 751 dei 1.086 aventi diritto. Tavecchio, che si proponeva un deciso cambiamento di rotta rispetto all’ultima gestione, si è imposto di un’incollatura, totalizzando 380 preferenze, che gli hanno consentito di superare il bresciano Alberto Pasquali, fermatosi a quota 366. Le schede bianche sono state invece 5.
Il neo eletto, il cui mandato avrà una durata triennale, una volta informato del suo successo, ha cominciato con i complimenti al rivale, anche per archiviare definitivamente i molti spigoli di una campagna elettorale senza esclusioni di colpi, ed ha quindi inquadrato il contesto difficile in cui il calcio dilettantistico lombardo si trova, con l’attività dall’Eccellenza in giù bloccata da mesi a causa dell’emergenza sanitaria.
«La stagione che ci aspetta è drammatica -ha sottolineato-. Non credo che ci siano i presupposti per fare un campionato in questo momento: ci sono troppe partite da giocare e non commento il fatto che ci siano gironi con 18 squadre. Faremo di tutto per mettere insieme le forze ed arrivare a risolvere i problemi, senza una rivalsa personale e senza rancore, ma con la dignità di una Regione come la Lombardia, che conta 10 milioni di abitanti».
Dal canto suo Pasquali, nel suo intervento introduttivo, aveva evidenziato che «non è stato il Covid a scatenare questa situazione. Il sistema centrale non ha voluto riconoscere la crisi economica delle società e nulla è stato fatto». Tra gli obiettivi del nuovo presidente Tavecchio, elencati anche in un’intervista al nostro giornale, figura tra l’altro un federalismo economico, che svincoli la Lombardia dall’onere (non certo un onore) di essere la prima finanziatrice dell’attività dell’intera federazione.