L’incontro è in programma nelle prossime ore, lontano dai riflettori. Calcio Monza, rappresentanti del gruppo di Silvio Berlusconi e amministrazione comunale. Il sindaco Dario Allevi non aveva mancato di dire, nei giorni scorsi, che «se anche nel cuore della notte dovesse arrivare una telefonata per un incontro dall’amico Nicola Colombo, disdico ogni altro impegno». E «attendo lui e Berlusconi, per la telefonata decisiva». Che il cantiere non solo sia aperto, ma che i lavori avanzino spediti, lo si coglie dal peso delle parole e dalla determinazione. Ma anche dalle sfumature, come quella dei tempi verbali. Allevi usa condizionali e prudenza, ma a volte senza accorgersene parla del Monza di Colombo già al passato. Quello di Berlusconi, finanziatore del progetto, e Adriano Galliani (futuro amministratore delegato biancorosso), è come se già fosse iniziato.
Sindaco, a che punto siamo?
In città non si parla d’altro, c’è grandissimo interesse. Sono molto contento che il presidente Berlusconi abbia pensato alla squadra della nostra città. La sua scelta, la sua decisione, potrebbe essere contagiosa. Potrebbe portare tanti investitori e in ambiti diversi, attirare televisioni e sponsor. Sono felice anche perché ha visto nel Calcio Monza una società con i conti in ordine, gestita benissimo. Una cosa rara nel calcio. Per questo, onore a Colombo: dovesse mantenere una quota nella nuova proprietà, si avrebbe la garanzia della giusta continuità con la sua eccellente gestione. Insomma, ci sono tutte le premesse per essere ottimisti.
Le tempistiche per l’evoluzione della cosa sembrano essere molto strette, le risulta?
Credo siano abbastanza veloci. Ho sentito parlare Colombo di qualche settimana. Credo che il passaggio del pacchetto azionario avverrà entro fine settembre.
Un doppio regalo di compleanno: per Berlusconi, ma anche per lei (Silvio Berlusconi è nato il 29 settembre, Dario Allevi il 30, ndr)…
Be’, si potrebbe festeggiarli nel migliore dei modi.
Qual è stato il ruolo dell’amministrazione comunale nella gestione di questo affare?
Diciamo che noi siamo stati coinvolti sin dal primo giorno in una straordinaria collaborazione con il Calcio Monza. Su ogni fronte abbiamo cercato di stare il più vicino possibile alla squadra della nostra città. Anche se, in seconda battuta, è stato anche aggiudicato il bando di concessione per lo stadio Brianteo, per 44 anni. E questo probabilmente ha avuto un ruolo nel momento in cui Berlusconi ha messo gli occhi sulla società. Non sempre squadra di calcio e amministrazione hanno un così bel rapporto. Ma se si fa squadra, si vince tutti insieme.
Sarebbe cambiato qualcosa se ci fosse stata un’amministrazione comunale di altro colore politico?
Così non è, quindi preferisco non rispondere a domande ipotetiche. Poi, il centrodestra c’è da un anno ed è successo questo. L’importante è essere arrivati a questi importanti risultati, non mi interessano i riflettori puntati sulla mia persona.
Monza potrebbe rivivere la scalata calcistica del Sassuolo, che solo pochi anni fa era nel girone del Monza in C, poi con l’arrivo di Giorgio Squinzi è arrivata a giocarsi l’Europa League?
Monza ha ben altri numeri, Sassuolo è grande come un quartiere di Monza. Ogni tanto ci dimentichiamo che siamo la terza città di Lombardia, dobbiamo abituarci a volare più alto di quel che la nostra concretezza brianzola ci induca a fare. Sassuolo, grazie a un grande industriale, è riuscita a diventare una squadra di seconda fascia in serie A. Quindi se ce l’ha fatta il Sassuolo con Squinzi…
…con Berlusconi si può davvero pensare in grande.
Ecco, i tifosi che hanno paura di diventare una sorta di Milan B. So che è una cosa di cui si parla, ma io dico che lo si fa stupidamente. Berlusconi è stato il presidente più vittorioso della storia del calcio, ma non è più il presidente rossonero e Monza non potrà mai diventare un laboratorio. Anni fa si visse un esperimento, ma era completamente diverso. Allora Berlusconi dimostrò la propria lungimiranza, anticipando il concetto di seconda squadra, che oggi è di attualità. Lui ci arrivò 15 anni prima. Lì sì, si era una succursale. Ora lo fa solo per il Monza. Si possono avere due amori nel calcio, li ho anche io (il riferimento è alla Juventus, di cui il sindaco è tifoso, ndr).
Monza, dalla pallavolo all’hockey, passando per il pattinaggio e l’autodromo, continua ad alzare l’asticella per avere sempre più un palcoscenico internazionale nello sport.
Io sono convinto di sì. Stiamo vivendo una situazione straordinaria con queste nostre società. Il Vero Volley è l’unica squadra in Europa ad avere due squadre nella massima serie, l’hockey ma anche il rugby fanno della nostra città una realtà sempre più importante. E ci metterei anche lo stesso Calcio Monza, che ha giocato poche settimane fa i playoff per arrivare in Serie B. Ora siamo ancora più ottimisti, ci potrà essere un ulteriore traino. Un effetto domino per tutta la città.