Calcio, il Seregno ha depositato il ricorso al Tar per riottenere il diritto a giocare in serie D

La data dell'udienza ancora deve essere fissata. Solo in caso di accoglimento, pur con adempimenti burocratici impegnativi da ottemperare, la società potrebbe proseguire l'attività
Fabio Iurato, 57 anni, dal gennaio del 2022 alla guida del 1913 Seregno, che ha portato all’inattività

Tanto tuonò, che alla fine piovve. A distanza di più di un mese dal comunicato sulla sua pagina ufficiale di Facebook, con cui era stata annunciata la decisione di non iscrivere la squadra al campionato di Eccellenza e di proseguire la battaglia legale, per cancellare la sconfitta a tavolino nel playout contro il Breno e riottenere così il diritto a calcare i campi della serie D, il Seregno ha finalmente depositato sabato 19 agosto l’atteso ricorso al Tar del Lazio, che ora dovrà fissare la data per la sua discussione. La novità farà finalmente chiarezza sul futuro della società e, di riflesso, del movimento calcistico seregnese.

Tar del Lazio: il futuro in caso di accoglimento dell’istanza

Se l’istanza del patron Fabio Iurato fosse accolta, il Seregno sarebbe poi chiamato a perfezionare l’iscrizione alla serie D ed a comporre da zero il suo staff tecnico e l’organico dei giocatori, considerato che dei protagonisti della passata annata nessuno probabilmente continuerebbe il proprio percorso allo stadio Ferruccio. Anche nella migliore delle ipotesi, non si può non sottolineare come l’adempimento dell’iscrizione sarebbe quantomeno impegnativo, poiché la proprietà dovrebbe versare 19mila euro e presentare le liberatorie che certifichino i pagamenti di tutti gli emolumenti spettanti ai tesserati per la scorsa stagione, con gli arretrati che ammontano a ben 265mila euro. Passaggi, questi, che non furono ottemperati venerdì 14 luglio, provocando la bocciatura della domanda di ammissione alla serie D come sodalizio non avente diritto, che invece, se accettata, avrebbe consentito un immediato ripescaggio degli azzurri.

Tar del Lazio: il futuro in caso di bocciatura dell’istanza

Al contrario, qualora l’istanza fosse rigettata dal Tar del Lazio, la storia della società sarebbe in pratica terminata e la città si troverebbe nelle condizioni di vivere la nuova annata agonistica senza una prima squadra che la rappresenti in un campionato nazionale o in un campionato regionale. In quel caso, occorrerebbe aspettare la prossima estate per ripartire dalla Promozione, come assicurato dal comitato regionale della Figc al sindaco Alberto Rossi nelle ultime settimane.