È stata una festa contro il razzismo. La partita tra Aurora Desio e Sovicese del campionato Under 17 è stata la risposta al grave insulto volato in campo una settimana fa durante la sfida dei Pulcini nei confronti di un bambino che ha ereditato il colore della pelle dal papà di origini africane. “Negro di merda” l’aveva apostrofato una mamma, rimasta non identificata, come denunciato poche ore più tardi dalla società desiana.
«Non ci aspettavamo tutta questa risonanza – ha commentato la mamma del giovane calciatore nei giorni scorsi al Cittadino – Se tutto questo serve per trasformare un fatto grave in un messaggio propositivo, siamo contenti. Mi domandavo quando sarebbe toccato a noi, finora ci era andata bene. Nostro figlio è stato un grande. Ha guardato la signora. Poi ha continuato a giocare. Non ha reagito all’insulto. Non ha offeso a sua volta. Ma non si è nemmeno fatto intimorire, lamentato, messo a piangere o altro. Questo abbiamo sempre insegnato, a lui e ai suoi fratelli: che avere i genitori di due Paesi e di due culture diverse è un privilegio, una ricchezza. E che chi non lo comprende è solo ignorante. In senso etimologico. Non sa, non capisce. E va, appunto, ignorato».
(* ha collaborato Paola Farina)