“Gaudenzio Bernasconi allenò la Pro Lissone nelle stagioni 1981-82 e 1982-83. Il primo anno vinse il girone N della Prima Categoria, riportando la Pro in Promozione dopo quattro anni. L’anno successivo fu terzo da matricola. Era una Pro Lissone favolosa, seguita da un pubblico numerosissimo in casa e fuori. Di Bernasconi resta il ricordo di un grande uomo di sport e di un allenatore che privilegiava il bel gioco”. È uno dei tanti messaggi di cordoglio che giungono da Lissone per ricordare il campione Gaudenzio Bernasconi, allenatore e, soprannominato “Orsacchiotto”, storica bandiera con undici anni in blucerchiato e 334 presenze nella Sampdoria, scomparso a 90 anni martedì 10 gennaio.
Calcio: addio a Gaudenzio Bernasconi, l’annuncio del figlio
“Papà si è addormentato per sempre. Si vede che lassù c’è grande richiesta di blucerchiati” scrive il figlio accostando la figura del padre a quelle di Sinisa Mihajlovic e Gianluca Vialli.
Calcio: addio a Gaudenzio Bernasconi, carriera da giocatore e allenatore
Nato a Ponte San Pietro nel 1932, Bernasconi è considerato dagli appassionati del pallone uno dei più importanti difensori italiani a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta. Cresciuto agonisticamente nella Vita Nova di Ponte San Pietro, era poi approdato all’Atalanta nel 1952. Tra il 1954 e il 1965 era stato una delle punte di diamante della Sampdoria. Concluse la carriera nello Jesi dove rimase per tre annate in Serie C, poi tra le fila dell’Urbino prima del definitivo ritiro dall’attività agonistica nel 1970. Conclusa la carriera calcistica, aveva allenato negli anni Ottanta anche la Pro Lissone Calcio (riportandola in Promozione) nelle stagioni 1981-1982 e 1982-1983 e prima ancora la Folgore Caratese, tra il 1978 e il 1981.
Calcio: addio a Gaudenzio Bernasconi, il saluto della sua Sampdoria
Alla Samp in veste di giocatore lasciò una impronta indelebile. Questo il commosso saluto della società blucerchiata: “Erano lontani i tempi della trincea, con il 5 cucito dietro la schiena e la fronte alta propensa all’anticipo. Ma Gaudenzio era rimasto lo stesso di sempre, schivo e sensibile. E sampdoriano. Divenuto nel frattempo padre e nonno, si commuoveva ancora nel ripercorrere il passato e a ricordare le sue tantissime battaglie con la maglia dai colori più belli di tutti aveva le lacrime agli occhi anche in occasione dell’ultima sua apparizione a Marassi, da tifoso, nel febbraio 2016, felice di essere tornato a casa e di sfoggiare con orgoglio la sua maglia, la maglia di una bandiera. Perché questo è stato Bernasconi, una carriera professionistica da centromediano, dal 1954 al 1965, vissuta a Genova, tutta in Serie A”.
E conclude. “Dalla provincia all’azzurro, classe operaia in Paradiso. Un Paradiso che da oggi potrà contare su una stella in più”. Funerali giovedì 12 gennaio (ore 10) nella chiesa di Ponte San Pietro.