Un autodromo in lingua tedesca e blindato venerdì 24 aprile per l’arrivo di Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Un evento top secret, chiuso al pubblico, rimasto sconosciuto sino all’ultimo anche a parte degli stessi rappresentanti di Automobil club Milano, che tramite Sias gestiscono l’autodromo. Già lunedì scorso l’Audi a porte chiuse ha utilizzato la pista, per preparare la prossima 24 Ore di Le Mans e venerdì sarà l’altro colosso germanico delle auto, la Mercedes, a tenersi Monza tutta per sé.
L’occasione è il sessantesimo dalla vittoria della W196 nel Gran Premio d’Italia dell’11 settembre, appunto, di quel lontano 1955. Una rievocazione particolare perché unisce la storia con l’attualità, i campioni di ieri con quelli di oggi.
Allora gli alfieri della casa tedesca erano Juan Manuel Fangio, Karl Kling, Piero Taruffi e il britannico Stirling Moss. Oggi i loro eredi si chiamano appunto Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Sessant’anni dopo la storia si ripete e a dominare sono sempre loro, Fangio campione del mondo del 1954 e Hamilton nel 2014, entrambi primi a Monza in quel Gran premio. Fangio si è riconfermato l’anno dopo e l’inglesino pare ormai sulla strada di seguire le orme del fuoriclasse argentino, Ferrari permettendo. L’evento, riservato ai solo invitati, si terrà nella zona delle vecchie rimesse allestita, per quello che si può, come ai tempi degli anni Cinquanta. Sarà possibile però seguire dalle tribune i passaggi delle W196 nelle due configurazioni, a ruote scoperte e carenata, con l’utilizzo dell’anello d’alta velocità che, proprio in quella gara del 1955 fu inaugurato.
Degli alfieri di quella giornata memorabile, che fu anche l’ultima per la Mercedes, c’è il solo Moss che quell’anno si ritirò a metà gara per problemi di motore. L’evento testimonia un legame stretto fra Monza e Mercedes che, dieci anni fa, per festeggiare l’allora cinquantesimo donò una delle cinque riproduzioni in bronzo dell’accoppiata W196-Fangio. Fu posizionata all’incrocio dietro la direzione autodromo e, a scoprire la statua, furono i due piloti della McLaren, motorizzata dai tedeschi, David Coulthard e Kimi Raikkonen. Ironia del caso oggi il finlandese, vedi il Gp del Bahrain, non è proprio il miglior amico della Mercedes.