Vimercate – Si staglia lindo e netto, nello spicchio di cielo all’angolo tra via Vittorio Emanuele e il Terraggio Molgora, il profilo della torre di villa Sottocasa rimessa a nuovo. Dopo oltre un anno di cantiere, con la stecca nord dell’antica dimora impacchettata da ponteggi e teloni, i lavori di muratura sono terminati e da qualche giorno i vimercatesi hanno la possibilità di tornare ad ammirare questa porzione d’immobile restaurata dalla proprietà, la società Leader, che nei prossimi mesi intende proseguire con il piano di recupero sul resto dell’ala privata che si affaccia sulla corte nobile, proprio dirimpetto al Must.
Un’operazione complessiva stimata in dieci milioni di euro d’investimento e che alle casse del Comune frutterà quasi un milione di euro per gli oneri che saranno versati per l’assegnazione delle funzioni d’uso. L’inaugurazione di questa prima stecca restaurata dovrebbe avvenire in primavera.
«Contiamo per aprile o maggio – ha detto Ivo Redaelli, titolare della Leader – Dobbiamo attendere l’approvazione del piano di recupero da parte del Comune, credo che serviranno almeno tre mesi”. Intanto è definito che nella porzione già ristrutturata, comprendente l’ex galoppatoio e il cosiddetto teatrino, il piano terra sarà tutto commerciale, dunque negozi. ”Siamo già a buon punto con l’assegnazione di questi locali e per ora posso solo dire che si tratta di attività che saranno importanti per la città e i vimercatesi e per il tessuto commerciale del centro – ha anticipato sempre Redaelli – Per il primo piano, che affaccia sulla corte nobile, stiamo valutando se collocarvi ancora commerciale o uffici».
Conferma l’iter in corso l’assessore all’urbanistica Corrado Boccoli: «Abbiamo iniziato a confrontarci con la proprietà sulle prime ipotesi, ma il piano ancora non è stato protocollato. La proprietà dovrà fornire anche i pareri di regolarità e le prescrizioni esatte della Soprintendenza sul progetto. Solo allora il piano di recupero potrà essere approvato, insieme con la composizione edilizia e con le destinazioni d’uso che saranno assegnate».
Si chiude intanto la prima fase di lavorazione di un cantiere che è stato alquanto travagliato. Risale a un anno fa la sospensione dei lavori iniziati nell’ottobre 2011, imposta con due differenti ordinanze dalla Soprintendenza milanese ai beni architettonici e da palazzo Trotti sulla scorta di un esposto alla procura su presunte irregolarità nella documentazione allegata alla dichiarazione di inizio attività. I lavori ripresero a metà febbraio, dopo la revoca della sospensione e la notifica di prescrizioni alla Leader da parte della stessa Soprintendenza. Accertato l’abuso edilizio, per la rimozione di alcune travi di legno del tetto senza previa comunicazione, per la demolizione del ‘teatrino’ e per l’uso degli intonaci, la proprietà è in attesa di una sanzione che tocca sempre alla Soprintendenza definire nella sua entità.
Anna Prada