Vedano, don Riva lasciala parrocchia di S. Stefano

Vedano, don Riva lasciala parrocchia di S. Stefano

Vedano <L’esperienza a Vedano è stata arricchente dal punto di vista umano e spirituale>. Don Giuseppe Riva, parroco uscente, sintetizza così i suoi tredici anni in paese. Da settembre sarà destinato alla parrocchia di San Lorenzo di Castello Brianza, per guidarla nella comunità pastorale con Dolzago. È sempre stato timido, anzi, come ama ripetere, <c’è chi attraversa una piazza e chi, come me, passa rasente i muri>. Però non ha dubbi, dopo tredici anni, nel ricordare la sua esperienza.

<Quando fui destinato qui, ho anche potuto contare su tante persone che mi hanno aiutato. Innanzitutto i coadiutori, don Emilio Colombo prima e don Andrea Scarabello poi, quindi le suore tra cui cito per tutte suor Eralda Colombini e suor Monica Previtali. Mi hanno sostenuto molto>. Anche dalla comunità il sacerdote di Renate ha ricevuto molto. <A Vedano c’è molta ricchezza umana e spirituale, magari ‘slegata’ dalla vita della parrocchia, però ci sono tanti personaggi positivi>.

È per questo, allora, che don Giuseppe ricorda volentieri i momenti importanti: <La comunità ha risposto bene ai grandi eventi che abbiamo vissuto: il capodanno di Taizè del 1999, il giubileo del 2000, le missioni parrocchiali del 2005, con la presenza di oltre trenta frati. Per non dimenticare le quattro prime messe celebrate: don Matteo Martino, frate Sergio Spiga, padre Giovanni Giovenzana e don Donato Cariboni>.

Da Vedano il parroco ha anche ricevuto tanto. <Mi sono appassionato molto alle celebrazioni liturgiche, e mi è anche piaciuto occuparmi del recupero degli ambienti parrocchiali. Sono costati impegno, ma hanno dato molto>, aggiungendo anche che <questa comunità non è in grado di mantenere quello che negli anni ’60 e ’70 ha costruito. Ho preso decisioni dolorose ma necessarie. Quando sono arrivato qui nulla era a norma: un po’ alla volta è stato sistemato molto. Restano in sospeso l’area di via Santo Stefano tra l’ex cinema e l’oratorio San Luigi, il tetto di villa Zendali e la sede della Caritas, ma lascio anche i soldi necessari ad affrontare queste situzioni>.

Conti a parte, però, restano diversi legami profondi. <Rimane l’amicizia sincera delle tante persone che hanno donato generosamente tempo, ingegno, fatica e denaro. Abbiamo fatto tanto perché a Vedano ci sono molte persone generose, come anche chi mi ha accudito in casa, la signora Pinuccia, grazie alla quale sono sempre stato bene>.

Per il futuro la strada della parrocchia è tracciata, con l’ingresso nella comunità pastorale con Santa Gemma, San Pio X e San Biagio. <Sarà un cammino difficile, ma necessario. Anche per uniformare il rito, cosa che vedo complicata per i vedanesi: ci vorranno vent’anni>. Cambierà anche quest’abitudine, ma non il carattere del don: <No, Vedano la mia timidezza non l’ha sconfitta>.
Rodolfo Palermo