Monza – Mobbizzato per anni, ora rivuole il suo posto di vigile e chiede un maxi risarcimento danni al Comune. La vicenda, avvenuta a Busto Arsizio, coinvolge l’attuale comandante della Polizia locale di Monza, Alessandro Casale. Era stato proprio lui, quando lavorava in provincia di Varese, a denunciare due vigili bustocchi, uno dei quali rappresentante sindacale dell’Usb, perché non avrebbero multato in due episodi altrettanti venditori ambulanti: un fiorista che si era presentato al mercato senza la copia cartacea dei permessi regolarmente detenuti e un fruttivendolo che avrebbe esposto la merce al di fuori degli orari consentiti.
Dopo tre anni di procedimento giudiziario, però, i due vigili sono stati assolti perché il fatto non sussiste dall’accusa di omissione di atti di ufficio mentre le altre accuse inizialmente rivolte, dalla corruzione alla concussione, erano già state derubricate prima del rinvio a giudizio. Ora l’avvio della causa civile da parte di uno degli agenti, che sostiene di essere stato sottoposto per anni a mobbing, fino a dover chiedere la mobilità interna e il trasferimento all’ufficio servizi demografici. Secondo il legale, l’amministrazione era stata messa al corrente della situazione sin dal 2007, quando ci fu un tentativo di conciliazione. Il vigile chiede 280 mila euro al suo comune, di cui 146 mila per l’ansia e la depressione provocate dal mobbing.
Un vigile chiede risarcimento«Io, vittima del mobbing»
L'episodio è avvenuto a Busto Arsizio: il vigile era stato denunciato dal suo comandante, che attualmente guida la Polizia locale di Monza. Dopo l'assoluzione parte la causa civile con il risarcimento dei danni.