«La ricca Brianza è uno dei terreni più fertili per l’usura. Negli ultimi tre mesi abbiamo avuto una trentina di segnalazioni da Desio, Monza, Concorezzo e altri comuni ancora. Tute di gente già in mano agli strozzini». Frediano Manzi, presidente di Sos racket usura, non usa mezzi termini: la vecchia retorica dell’isola felice per la neo provincia di Monza funziona fino a un certo punto anche per quanto riguarda i soldi prestati a strozzo. I casi di cui l’associazione è a conoscenza riguardano imprenditori ma anche pensionati, casalinghe, impiegati, gente che ha bisogno di danaro per arrivare alla fine del mese e che spesso commette l’imprudenza di chiederlo agli usurai. Le storie sono le più varie, come quella del commerciante ambulante di Concorezzo che ha ottenuto un prestito da 10mila euro pagandone mille al mese e che già sa che a fine luglio non riuscirà a restituire i soldi promessi. La banca gli aveva negato un aumento del fido e lui ha finito per chiederli a uno strozzino. Un commerciante di Giussano, invece, ha contattato l’associazione perchè è sotoposto a un estorsione di cui sono protagoniste quattro o cinque persone. A questo proposito Manzi parla di «criminalità organizzata presente in quella zona». Infine un mobiliere ormai finito in balìa degli usurai hai quali ha corrisposto rate da 2000, 3000, 4000 euro. Ha pensato di denunciare i suoi persecutori ma poi ha desistito. «Quando ci telefonano -continua il responsabile di Sos usura- cerchiamo di farci dare un recapito telefonico, di convincerli a fare denuncia, ma ci riusciamo nel 10 per cento dei casi. Ma quando ci chiedono: "Se denuncio chi mi aiuta?", noi non mentiamo. Per ottenere i fondi previsti dallo Stato ci vuole tempo. Seguendo le procedure previste passando dalla Prefettura il tempo più breve che ci è capitato è di 2 anni e mezzo. Altrimenti passano 4 o 5 anni». Eppure si parla di persone che, nel momento in cui decidono di troncare ogni rapporto con i loro aguzzini, hanno immediato bisogno di soldi per vivere. Secondo quanto risulta a Sos Usura poi Monza è una delle zone dove imperversano una marea di finanziarie illegali che propongono prestiti ma hanno in mente ben altro: se i soggetti che si rivolgono a loro sono gente comune si «limitano» a truffarli chiedendo soldi per aprire una pratica che in realtà è solo un pretesto per un guadagno facile. Un guadagno particolarmente odioso, ai danni di chi è già in difficoltà anche senza sborsare questa cifra. Se, invece, il cliente è un imprenditore scatta l¿usura: il prestito promesso sulla carta non va a buon fine e si finisce stritolati nel solito meccanismo dello strozzinaggio. «Molte finanziarie -continua Manzi- non sono iscritte all’ufficio italiano cambi nè all’albo degli agenti di mediazione finanziaria. Dovrebbero essere controllate dalla Banca d’Italia». Le vittime finiscono comunque per subire pressioni di ogni genere, in alcuni casi ricevono richieste di prestazioni sessuali per saldare il debito. La paura, insomma, la fa da padrona. Una situazione non facile, insomma, che, visti i chiari di luna, nei prossimi mesi rischia di peggiorare: «I fondi per aiutare queste persone devono essere distribuiti subito: quando denunciano non hanno più un euro in tasca».
Paolo Rossetti