Seregno, tetto pericolantePadre e figlio senza casa

I vigili del fuoco attestano l'inagibilità dello stabile in via Montello, un sessantenne in strada con l'anziano genitore. "Viviamo con la pensione di papà, il Comune più di tanto non può aiutarci. Cerchiamo un alloggio":
Seregno, tetto pericolantePadre e figlio senza casa

Seregno – La dichiarazione di inagibilità dell’edificio ai civici 62 e 64 della via Montello, dove ha abitato fino ad inizio settimana, ha sconvolto l’esistenza di una famiglia come tante. A fare le spese della novità è stato in modo particolare Angelo Borrelli, un disoccupato sulla sessantina, che dopo aver trascorso la notte tra lunedì e martedì in albergo, a spese dell’amministrazione comunale, si è ritrovato in pratica in mezzo ad una strada, costretto ad approfittare della generosità degli amici per non doversi riparare in macchina nelle ore di buio. Diverso è stato invece il destino del padre, un uomo di 88 anni, di cui stando alle ultime informazioni si è preso carico il Piccolo Cottolengo don Orione di via Verdi.

«I vigili del fuoco -ha spiegato Angelo Borrelli- hanno verificato che il tetto è pericolante e che l’impianto elettrico va adeguato alle normative vigenti. Il problema è che non abbiamo i soldi necessari: io non ho un posto di lavoro fisso ed anche il rapporto di collaborazione temporaneo che avevo con Gelsia, finalizzato alla distribuzione a domicilio dei sacchi per la spazzatura, è terminato. Viviamo quindi solo con la pensione di papà e più di tanto non ci possiamo permettere. Per giunta, i parenti comproprietari dell’immobile, che tuttavia non vi risiedevano, ci hanno fatto sapere di non voler intervenire dal punto di vista economico. Ora non sappiamo come muoverci, anche perché il Comune di Seregno, che pure ci ha aiutati, può di tanto non può fare».

Tra le soluzioni al vaglio, figura quella dell’affitto di un appartamento ad un prezzo di favore: «Speriamo di riuscire a trovare una sistemazione adeguata, ma sappiamo che non è facile. Anche gli operatori dei servizi sociali ci hanno invitati a buttare un occhio fuori città, perché qui i costi sono estremamente proibitivi per le nostre tasche. Se qualcuno volesse darci una mano, anche solo indicandoci un’abitazione che faccia al caso nostro, gli saremmo estremamente grati». L’urgenza è palese, considerato che, mentre il padre ha trovato un ricovero, Angelo Borrelli non potrà contare all’infinito sulla disponibilità altrui.
Paolo Colzani