Seregno – Il tortuoso iter per la redazione del piano di governo del territorio di Seregno è forse ad una svolta. Finalmente, verrebbe da dire. Dopo le polemiche che negli ultimi mesi hanno circondato la bozza già protocollata in municipio e le ripetute visite della Guardia di finanza all’ufficio tecnico, in parte dedicate proprio al documento urbanistico, ieri per la prima volta in un quadriennio l’estensore Giorgio De Wolf si è confrontato con la commissione consiliare Politiche di pianificazione territoriale.
La seduta, protrattasi per oltre due ore, ha consentito ai commissari ed ai capigruppo presenti di ascoltare dal professionista varesino le ragioni che lo hanno portato a stravolgere la tavola dei tessuti urbani, il cui criterio ispiratore oggi non è più quello degli isolati, che ha prodotto una rigidità eccessiva e determinato almeno parzialmente le contestazioni di cui il lavoro è stato fatto oggetto, a vantaggio di una differenzazione delle possibilità edificatorie.
De Wolf ha annunciato poi di aver già consegnato all’assessore all’Urbanistica Edoardo Mazza la tavola delle funzioni, prossimo elemento di approfondimento, mentre a breve dovrebbe essere completata anche la revisione dell’apparato di analisi e normativo. Il capogruppo dell’Udc Piergiorgio Borgonovo non ha perso l’occasione per chiedere al progettista chi siano stati i suoi interlocutori nella parte iniziale del suo operato, da cui un po’ tutti i gruppi politici, pur con sfumature differenti, hanno preso le distanze, e la risposta non è tardata ad arrivare: «Un professionista non definisce gli indirizzi dello sviluppo di una città, ma cerca di tradurre nel concreto gli obiettivi che gli vengono sottoposti. Nella prima fase del mio lavoro, non ho mai avuto la possibilità di incontrare la commissione ed anche con l’ufficio tecnico ho potuto lavorare solo in seconda battuta. I miei referenti sono stati il sindaco e l’assessore».
Ovvia a questo punto la precisazione di Edoardo Mazza, che ha ricordato come l’assessore fosse il «precedente», riferendosi ad Attilio Gavazzi, da una quindicina di giorni estromesso dalla giunta guidata da Giacinto Mariani, dopo essere stato dirottato nella primavera dello scorso anno dalla gestione del territorio a quella dei servizi sociali e della scuola.
Tra le nuove indicazioni che più o meno sono già state accolte nella revisione in svolgimento, meritano una sottolineatura la centralità dell’area accanto alla stazione (destinata a diventare un polo nevralgico del settore economico, alla luce del potenziamento delle linee ferroviarie e dell’interconnessione con infrastrutture come Pedemontana e metrotranvia), il contenimento della capacità edificatoria (che non prevederà il consumo di nuovo suolo, ma il recupero dell’esistente e delle aree dismesse, comunque non esclusivamente a fini residenziali) e la salvaguardia del verde (che ha determinato il ritorno del parco locale di interesse sovracomunale alla perimetrazione originaria).
«Vogliamo che il verde sia un protagonista assoluto della nostra città – ha concluso l’assessore Mazza -, un’eccellenza da privilegiare in tutto e per tutto». La soddisfazione dei presenti al termine della riunione fa davvero pensare che ci si sia incamminati sulla strada giusta.
P.Col.