Seregno, commessa esce in stradaFerita da un proiettile di plastica

Uno scherzo male escogitato oppure il gesto di uno sconsiderato: una commessa di un negozio di via Circonvallazione è ferita al braccio destro da un pallino di plastica che è stato sparato molto probabilmente da un'arma ad aria compressa.
Seregno, commessa esce in stradaFerita da un proiettile di plastica

Seregno – Uno scherzo male escogitato o il gesto di uno sconsiderato, che avrebbe potuto provocare conseguenze ben più serie di quelle registrate? È la domanda che in molti si sono posti dopo che una commessa di un negozio di via Circonvallazione è stata ferita al braccio destro da un pallino di plastica, per sparare il quale ci si è serviti presumibilmente di un’arma ad aria compressa. Secondo quanto è stato ricostruito da una pattuglia del corpo della Polizia locale, portatasi sul posto dopo il primo allarme, erano le 18.30 circa quando la donna, 37 anni, ha sentito una fitta lancinante all’arto, all’altezza del gomito, mentre si trovava sulla porta d’ingresso dell’esercizio di cui è dipendente.

Subito la malcapitata si è accorta della presenza di un vistoso arrossamento sulla cute nella zona oggetto del dolore, di cui lì per lì non ha capito l’origine. A risolvere l’arcano è stato il ritrovamento nei pressi appunto di un pallino di plastica, compatibile in tutto e per tutto con la ferita superficiale riportata dalla donna. L’accaduto è stato quindi ricondotto dalla Polizia locale all’utilizzo di un’arma ad aria compressa, una pistola oppure un fucile. Da questo punto di vista, le indagini per individuare l’autore del gesto appaiono complicate da due ostacoli di natura difficilmente sormontabile.

La vittima non si è infatti accorta di nulla se non dopo aver accusato la fitta, circostanza che impedisce di accertare se il colpo sia partito da un’automobile in transito oppure sia stato esploso da un luogo limitrofo. In più, armi come quella sotto la lente d’ingrandimento sono di libera vendita, essendo dotate di una potenza in uscita limitata ed usate perlopiù per tiri a distanza di pochi metri o per simulazioni di giochi di guerra. Nel caso di una sua individuazione, il responsabile rischia di vedersi contestare il reato di lesioni personali. Per mettersi in moto, tuttavia, la macchina giudiziaria avrebbe la necessità di una denuncia di parte della commessa, che comunque gode di buona salute.
Paolo Colzani