Seregno – Gli equilibri della maggioranza di centrodestra che governa Seregno sono molto delicati. La riprova più attesa la si è avuta ieri sera, quando si è svolta la prima seduta del Consiglio comunale dopo l’estromissione del vicesindaco Attilio Gavazzi dalla giunta. In aula, il dibattito conseguenza della comunicazione ufficiale del sindaco Giacinto Mariani, che ha ricondotto la defenestrazione dell’esponente pidiellino a problemi insanabili all’interno della coalizione (e qui va sottolineata la successiva precisazione del leghista Roberto Trezzi, che ha circoscritto l’accaduto al Popolo della libertà, di cui Gavazzi è anche consigliere provinciale), ha evidenziato un vero e proprio regolamento di conti tra i fedelissimi dell’ex titolare delle deleghe alle Politiche sociali ed alla famiglia ed alle Politiche scolastiche, che compongono i gruppi degli Apoti e degli Indipendenti per Seregno, ufficialmente ancora in maggioranza ma molti critici verso la medesima, ed i suoi oppositori, tutti con la casacca del Pdl.
La discussione è stata caratterizzata a lungo da toni simili a quelli di una rissa verbale ed ha spinto quasi in chiusura il capogruppo dei berlusconiani Antonio Graziano a domandare scusa anche a nome delle opposizioni, per lo spettacolo offerto.
Minoranze che, dal canto loro, hanno più volte sollecitato, senza ottenere risposta, il sindaco a elencare il merito dei problemi che hanno portato ad una decisione così clamorosa. Pietro Amati ha inoltre fatto capire che avrebbe preferito vedere al posto di Gavazzi Mariateresa Viganò, oggi capogruppo degli Apoti, che rispetto alla prescelta Ilaria Cerqua vanta una maggiore esperienza assessorile: anche qui, però, la sua domanda sul perché Viganò non sia stata presa in considerazione è rimasta inascoltata. Da notare è che il protrarsi dell’esame del punto fino a tarda ora ha costretto al rinvio alla prossima seduta dell’elezione del nuovo presidente del Consiglio comunale: sembra comunque certo che a sostituire proprio Ilaria Cerqua sarà Guido D’Auria, anche lui esponente del Popolo della libertà.
P.Col.