Barlassina – Un’esibizione di giovani rapper troppo volgare. Polemiche verso i ragazzi che hanno partecipato al concerto di sabato 17 settembre nell’ambito delle manifestazioni correlate al Palio degli asini a Barlassina. Un concerto promosso dal Comune e dalla cooperativa Spazio giovani come prima tappa del progetto «Attivati». L’esibizione, che inizialmente avrebbe dovuto tenersi sul palco di piazza Cavour, si è invece svolta, causa del maltempo, al teatro dell’oratorio. Parolacce e uno spettacolo che ha lasciato di sasso in molti. Non poche sono state le lamentele, una delle quali è giunta anche in redazione sottoforma di lettera aperta indirizzata al sindaco.
«Sabato 17 ero convinta di andare a vedere lo spettacolo dei «Turbolenti», ma prima di questo spettacolo è stato presentato un avanspettacolo che ha lasciato basiti molti dei presenti, alcuni dei quali hanno abbandonato la sala per evitare che i figli ascoltassero e vedessero quanto stava succedendo – racconta nella sua missiva Alessandra Caruso -. Il progetto del Comune di recupero dei giovani è sicuramente meritevole e intelligente, ma trovo inadatto il metodo applicato anche alla luce del luogo in cui si è svolto lo spettacolo. So benissimo che non era quello prescelto, ma una volta deciso il cambio di sede forse bisognava pensare a un passo indietro da parte dell’assessorato all’Istruzione che conosceva il contenuto del mini concerto. Ritengo che un percorso educativo non possa passare da un risultato diseducativo: la realtà giovanile è complicata, ma portare sul palco di un oratorio, o della piazza del comune, un spettacolo infarcito della rabbia di questi ragazzi non è un passo avanti nell’integrazione. In un periodo dove i soldi mancano, destinare risorse ad un progetto sì meritevole, ma dai risultati così deludenti, mi lascia molto perplessa».
Il sindaco Anna Maria Frontini non si nasconde dietro un dito e si dice dispiaciuta: «Chiediamo scusa ai cittadini per quello che si è verificato. Ma il progetto portato vanti con la cooperativa riguarda giovani borderline. Forse, l’altra sera, questo aspetto non è stato spiegato bene. Lavorare con i giovani oggi non è facile e quello che è accaduto evidenzia anche come i ragazzi vivono un disagio profondo. Questo non giustifica l’accaduto, il Comune ha forse un po’ sottovalutato la situazione, tuttavia siamo convinti che il progetto con questi ragazzi sia importante da portare avanti proprio perché questi giovani sono un’espressione della nostra società. Vogliamo continuare a lavorare con i ragazzi per migliorare il loro atteggiamento ».
Ivan Bavuso