Papà non vede figlia da un meseProtesta con striscioni a Cesano

Cesano – Non è passato inosservato il grido disperato di un giovane padre, che ha deciso di tappezzare via De Medici e in parte piazza Monte Bianco a Molinello, scrivendo a chiare lettere su grandi lenzuola il desiderio di riabbracciare la sua bimba e denunciando le difficoltà di affrontare un sistema giudiziario che avvantaggia le madri. Ha 29 anni, omettiamo il nome per preservare la privacy della piccina, ma ha già alle spalle una separazione.

Dopo soli cinque mesi di matrimonio lui e la moglie si sono detti addio: «Io non volevo separarmi» ci racconta, ma alla fine ognuno è andato per la sua strada o quasi. Sua moglie era incinta della loro prima e unica bambina, che oggi ha otto mesi. Il legame quindi rimane ancora oggi. I due oltretutto sono tornati sotto il tetto dei genitori, che vivono nelle vicinanze. Lui ottiene l’affidamento condiviso: un’ora al giorno può vedere la sua figlioletta. Il provvedimento del tribunale però non viene rispettato

Da circa un mese non gli viene aperta la porta. L’ex moglie lo definisce un violento, ha paura a fargli vedere la figlia, lui invece la controdenuncia e vuol far valere i suoi diritti di padre, si è iscritto anche a un blog su facebook di papà bistrattati e alla fine, esasperato, ha deciso di scrivere il suo malessere su manifesti distribuiti in diversi punti del quartiere, ha anche stampato dei volantini, che ha distribuito nella cassetta delle lettere dei vicini di casa. «É un mese che non vedo mia figlia – denuncia – ho sporto denuncia, chiesto aiuto al giudice, ma non ho ancora ottenuto nulla e il mio diritto di padre non viene rispettato. Se al mio posto ci fosse stata la madre, forse la situazione si sarebbe risolta più celermente. I papà invece devono soltanto pagare».

Uno degli avvocati che lo segue, Marco Pola, appoggia appieno l’iniziativa di denunciare il disagio in maniera così eclatante: «Gli ho suggerito di non lasciarsi andare alla disperazione perché non vedeva la sua bambina, ma di avere pazienza e di andare avanti con battaglie su questo tenore, più che condivise. Bisogna avere pazienza, la giustizia ha tempi molto lunghi». Simonetta Intonato, avvocato della moglie, sulla singolare iniziativa del papà disperato commenta lapidaria: « processi si fanno in tribunale».

Cristina Marzorati