Operazione della polizia di MilanoDa Limbiate le truffe agli stranieri

Sono in totale quattro gli arresti, due italiani e due senegalesi e sei gli ordini di custodia cautelare. Questo il bilancio di un'indagine della Polizia locale di Milano che ha sgominato una banda che per diversi anni ha raggirato persone extracee e lo Stato producendo migliaia di documenti falsi. Le propaggini anche in Brianza.
Operazione della polizia di MilanoDa Limbiate le truffe agli stranieri

Limbiate/Varedo – Sono in totale quattro gli arresti, due italiani e due senegalesi e sei gli ordini di custodia cautelare. Questo il bilancio di un’indagine della Polizia locale che ha sgominato una banda che per diversi anni ha raggirato persone extracee e lo Stato producendo migliaia di documenti falsi: buste paga, modelli CUD, posizioni contributive INPS e documenti del Ministero dell’Interno e della Questura, bollettini postali, vaglia, tutti finalizzati al rilascio e al rinnovo di permessi di soggiorno.

Le indagini dal nome in codice “Black Eyes”sono coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Milano Ester Nocera, le misure cautelari sono emesse dal gip Enrico Manzi e l’operazione è condotta dal comandante Tullio Mastrangelo con gli ufficiali e gli agenti del Nucleo Tutela Trasporto Pubblico della polizia locale di Milano.

Associazione a delinquere, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato sono i capi di imputazione contro B. A., italiana nata a Saronno il 29 ottobre 1962 e residente a Limbiate e capo dell’organizzazione, R.L.U. nato a Chieti l’11 agosto 1952 e residente a San Giuliano Milanese. Inoltre i senegalesi D.A. (8 agosto 1970) e residente a Varedo, D.G., (31 dicembre 1974) e residente a Mariano Comense, K.S.A., (12 aprile 1973) residente a Milano, B.A. (10 agosto 1968) residente a Limbiate e D.M. (10 marzo 1978) residente a Erba.

L’indagine ha inizio nei primi mesi del 2011. Emerge, da alcune intercettazioni telefoniche, che due stranieri un cittadino albanese e uno marocchino avevano preso contatto con B. A. per avere Cud, buste paga e dichiarazioni di assunzioni per poter richiedere il rinnovo del proprio titolo di soggiorno. La contrattazione li porta ad accordarsi per un prezzo “di favore” che da 700 euro scende a 500 euro. Da qui emerge dalle indagini degli inquirenti un giro molto importante di falsi documenti e truffe anche ai danni di cittadini extracomunitari, iniziato probabilmente nel 2001 e cresciuto negli anni adattandosi e approfittando anche delle variazioni nella normativa sugli stranieri in Italia come la “sanatoria 2009” e il decreto flussi del 2011.

L’intera pratica poteva costare oltre 3.000 euro a persona. In particolare B.A. prometteva assunzioni come badanti o colf millantando una rete di relazioni con persone anziane o disabili e produceva false attestazioni di lavoro anche con la complicità di R.L.U., che si fingeva agente di forze dell’ordine e aveva allestito un ufficio che dichiarava essere collegato alla Questura a San Donato. Entrambi utilizzavano cittadini del Senegal per “adescare” le vittime o i clienti nelle province della Lombardia. “Le vittime accertate del raggiro sono 88 per un giro d’affari di 160mila euro ma le indagini sono tutt’ora in corso e siamo certi che le persone, truffati e clienti, con falsi permessi di soggiorno prodotti da questa organizzazione sono molte centinaia con un giro d’affari complessivo stimato in milioni di euro” dichiara Tullio Mastrangelo, comandante della polizia locale.