Monza – Il fronte “abitazione” si fa sempre più caldo tra sfratti, morosità, drammi. E al peggio non c’è mai fine, come ci conferma Isidoro Pavesi, responsabile alloggi della Cisl di Monza Brianza. “In questi giorni viaggiamo ad una media di 2-3 segnalazioni di sfratti al giorno- spiega- particolarmente grave la situazione che coinvolge gli immigrati. Tra chi era qui da tempo, regolare e con un lavoro fisso, tanto da aver fatto venire in Italia la famiglia, aumenta il numero dei licenziati”.
Emblematico il caso di un piazzaiolo egiziano, a Monza da anni, licenziato dal suo datore di lavoro, che ha preferito affidarsi a più economici cuochi cinesi. “E’ senza lavoro da un anno: prima ha rimandato la famiglia in Egitto, poi è stato sfrattato dalla casa privata che aveva in affitto- racconta Pavesi- ha occupato un edificio diroccato e abbandonata: per lavarsi è costretto ad andare nei bagni di un campo di calcio”. Una situazione limite, ma sempre meno rara, sottolinea il sindacalista della Cisl.
Sta infatti emergendo una vera e propria seconda ondata migratoria figlia della crisi economica: chi arriva è pronto a tutto per un lavoro, a farsi sfruttare e a vivere in condizioni assolutamente precarie. Cambiano inoltre i profili degli sfrattati. Tra gli immigrati, chi appartiene a gruppi familiari tradizionali, come i maghrebini, nei quali è solo il capofamiglia a portare a casa uno stipendio, è il più esposto in caso di perdita del lavoro, con conseguenze sulla stabilità abitativa. Problema meno accentuato nei nuclei familiari sudamericani, dove lavorano tutti; tra gli sfrattati italiani, invece, prevalgono i giovani con occupazioni precarie, mentre sono in aumento i mariti separati che non riescono più a mantenere due case, e vanno a dormire magari all’aeroporto di Linate.
“Una situazione che presenta diversi rischi, in primis quello di veder sfruttare l’emergenza abitativa da parte della criminalità”, aggiunge Pavesi. Dati precisi la Cisl non ne ha: impossibile infatti ottenere testimonianze ufficiali da parte di chi viene sfruttato per ottenere un alloggio. “Tuttavia si parla di tariffe precise per occupare abusivamente una casa, con prezzi che variano dai 2.500 euro di Lissone ai 3.000 di Monza- conclude Pavesi- e poi ci sono i casi di strane affittanze intestate a persone di 80 o 90 anni. Una situazione sempre più torbida, che fa saltare tutte le regole legali e di convivenza civile, e che vede crescere il ruolo di organizzazioni malavitose straniere e locali”.
Giuliano Da Frè