Monza, tutela dei beni culturali:cresce il mercato dei falsi moderni

Monza – Nel 2009, in Lombardia, cala il numero delle denunce per furto di opere d’arte e aumentano i sequestri di beni sottratti al nostro patrimonio culturale, ma si registra una crescita del giro delle opere di arte moderna falsificate. Questo in sintesi il bilancio dell’attività condotta l’anno scorso dai carabinieri del Nucleo di Monza (competente per la Lombardia) del Comando Tutela patrimonio culturale, presentato questa mattina a Milano. Impossibile stimare il giro d’affari illegale, ma il valore complessivo dei beni culturali recuperati l’anno scorso in Lombardia è di quasi 5 milioni di euro, mentre sono stati tolti dal mercato opere contraffatte o falsificate per un valore di poco superiore ai 10 milioni di euro.

Un giro di denaro importante, gestito da faccendieri, trafficanti specializzati e sedicenti antiquari, che negli ultimi anni ha visto anche l’interesse della criminalità organizzata, ‘ndrangheta in particolare, che ricicla i proventi del traffico di stupefacenti acquistando opere d’arte, talvolta anche false che poi vengono rimesse sul mercato attraverso “teste di legno”. “Il calo dei reati, che se da un lato coincide con l’attuale, difficile, congiuntura economica che rende meno appetibile gli acquisti, – ha spiegato Mario Turetta, direttore per i Beni culturali e paesaggistici della Lombardia – dall’altro testimonia il successo dell’opera di sensibilizzazione rispetto al nostro patrimonio culturale, così ricco ma anche così vulnerabile, e l’impegno profuso dai carabinieri delegati alla tutela dei beni artistici”.

I reati più diffusi sono stati il contrabbando di reperti archeologici, l’esportazione illecita e la contraffazione di opere d’arte, mentre il reato più perseguito è la ricettazione, per lo più commessa da collezionisti, mercanti d’arte e antiquari. Le opere sequestrate e recuperate dai carabinieri del Tpc di Monza nel 2009 sono state 879: 321 pezzi d’archeologia, 217 di paleontologia, 301 di antiquariato e 40 falsi. I furti denunciati in Lombardia l’anno scorso sono stati 106 (nel 2008 erano stati 132) e hanno riguardato principalmente dipinti, sculture lignee, ebanistica e beni librari e archivistici sottratti soprattutto a privati cittadini (58) e nelle chiese (40), in particolare quelle che sorgono nelle zone più isolate delle Alpi e Prealpi. Le provincie più colpite sono state quelle di Milano, Brescia, Bergamo e Cremona.

L’azione di contrasto a questo tipo di crimini condotta dai carabinieri monzesi del Comando Tutela patrimonio culturale l’anno scorso hanno portato all’arresto di una persona e al deferimento in stato di libertà di altre 73. Sempre secondo il bilancio presentato oggi dal comandante del Nucleo di Monza, Andrea Ilari, l’anno scorso non si sono registrati scavi clandestini, solitamente riscontrati nella cosiddetta “riserva archeologica” di Lodi Vecchia e della Lomellina Pavese, mentre la Lombardia si conferma come un crocevia internazionale del contrabbando e della ricettazione di beni culturali provenienti in particolare dal Medioriente, dalla Cina e dal Sud America.

“I tanti e importanti sequestri portati a termine – ha spiegato il capitano Ilari – indicano che si tratta di un fenomeno in costante crescita e di un traffico che spesso segue le stesse rotte, balcaniche e mediorientali, utilizzate dai trafficanti di stupefacenti”. “Un altro fenomeno in crescita, già per altro diffusissimo, è quello della contraffazione di opere di importanti protagonisti dell’arte contemporanea” ha concluso il capitano Ilari, che ha sottolineato come questo sia possibile anche “per le modalità di riproduzione seriale tipica di alcuni filoni di quest’arte, per la crisi che spinge gli acquirenti a rivolgersi a un mercato ‘disinvolto’ e per le debolezze intrinseche del circuito artistico-commerciale”.
(Apcom)