Monza testa il vaccino anti-aidsVia alla sperimentazione in fase 1

Primo annuncio lo scorso dicembre e ora la fase operativa: c'è anche il San Gerardo di Monza fra i tre centri che l'Istituto superiore di sanità ha autorizzato alla sperimentazione del vaccino. Se ne occuperà il reparto diretto da Andrea Gori.
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Monza – Monza, Roma e Modena sperimentano il vaccino antiAids anche a Monza. La notizia ufficiale è di ieri anche se era stata annunciata lo scorso dicembre, proprio su queste pagine. Ora il Centro nazionale Aids dell’Istituto superiore di sanità avvia la prima fase del programma di sperimentazione clinica del vaccino preventivo dell’infezione da Hiv, basato su un farmaco «che associa alla proteina Tat, che è già in fase avanzata di sperimentazione in studi clinici terapeutici di fase II in Italia e Sud Africa, la proteina Env fornita da Novartis nell’ambito di una collaborazione nel progetto europeo Avip».

Così scrive l’istituto superiore di sanità, in termini clinici, ma la rivoluzione terapeutica è molto chiara: contrastare il contagio. Il nuovo studio, che coinvolgerà tre centri clinici italiani di eccellenza (la divisione di malattie infettive del Policlinico di Modena, la divisione di malattie infettive dell’azienda ospedaliera San Gerardo di Monza e la dermatologia infettiva dell’Ifo – San Gallicano di Roma), è stato approvato dalle autorità regolatorie e dai comitati etici competenti. La sperimentazione verrà condotta su 50 soggetti sani, adulti (età compresa tra i 18 ed i 55 anni) e ha «l’obiettivo di valutare la sicurezza e l’immunogenicità del nuovo candidato vaccinale».

«Sono molto felice di iniziare questo nuovo percorso all’interno dei sentieri tracciati finora – afferma Barbara Ensoli, che guida la sperimentazione – È una conferma della fecondità degli studi che portiamo avanti da circa venti anni e che continuano ad aprirci orizzonti nuovi. Significa che la Tat, dopo aver mostrato le sue capacità terapeutiche è in grado di declinare altre potenzialità. Sia utilizzata individualmente, come continuiamo a fare nella sperimentazione terapeutica ormai approdata in Sudafrica, sia associata ad altre molecole. Come accade ogni volta che un’intuizione scientifica va nella giusta direzione».

«Le persone interessate a partecipare alla sperimentazione del vaccino – scrive l’Istituto superiore di sanità – dovranno rivolgersi direttamente ai tre centri clinici coinvolti, dove un’équipe medica multidisciplinare seguirà i volontari per l’intera durata dello studio». L’arruolamento dei volontari avrà luogo esclusivamente presso i centri clinici. Chiunque desideri richiedere informazioni relative al trial può contattare il Telefono Verde Aids dell’Iss, al numero 800.861.061 dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 18.