Monza – A piedi per il quartiere fino a qualche settimana fa regno delle prostitute. E’ Triante, fra i maggiori per densità abitativa della città dove per anni gli abitanti, per poter entrare in casa, hanno fatto lo slalom tra le lucciole, spesso si sono visti aprire la portiera dell’auto rischiando pure di travolgerne qualcuna. Per non parlare di scene osè in mezzo alla strada, dei preservativi usati e buttati nei giardini privati, di immondizia, della musica alta, del vociare.
Per verificare gli effetti dei provvedimenti presi dall’Amministrazione e della campagna di controlli notturni ieri sera il sindaco Marco Mariani con l’assessore Simone Villa e il comandante della Polizia locale Alessandro Casale insieme al Comitato antiprostituzione Circoscrizione 4, formato appunto dai residenti che sono al colmo della sopportazione, hanno effettuato un sopralluogo per le vie residenziali.
Da quando nei quartieri Triante e San Fruttuoso il Comune di Monza ha deciso di allestire un pattugliamento ad hoc dalle 22 alle 5 con il compito di mettere sotto controllo le vie due rioni, in particolare via Duca degli Abruzzi e Duca d’Aosta, la situazione è migliorata. Qui, nelle ore notturne, è stato istituito anche il traffico limitato ai soli residenti. Dall’attivazione di questo servizio la presenza delle “belle di notte” è diminuita e anche il via vai dei clienti. Tuttavia, i cittadini hanno chiesto di non abbassare la guardia e di mantenere la volante, convinti che, in caso contrario, il problema esploderebbe di nuovo.
Ma la gente del Triante non deve fare solo i conti con le squillo: soprattutto nella zona di via Ticino pullulano i pusher che gestiscono i loro traffici anche in pieno giorno. “Gli strumenti legali e le risorse in mano ai Comuni per contrastare il fenomeno della prostituzione- ha detto afferma l’assessore alla Sicurezza Simone Villa- sono purtroppo pochi ma l’impegno della Giunta Mariani sul tema della sicurezza è sempre stato prioritario e puntuale, soprattutto davanti a problemi che coinvolgono in modo diretto la popolazione».
Federica Vernò