Monza – «La soluzione è l’autorecupero degli alloggi pubblici», il centro sociale Foa Boccaccio lancia la campagna anti-sfratti, proponendo all’amministrazione comunale di ripartire dagli alloggi comunali inutilizzati. Secondo gli ultimi dati, sarebbero circa 40 gli sfratti ogni anno a Monza e spesso si tratta di persone che non hanno soluzioni alternative. Il numero di persone che non si possono più permettere di pagare il mutuo e l’affitto è in costante crescita e non si prevedono miglioramenti in questo senso, con questa situazione economica. Secondo il Boccaccio, il recupero degli alloggi pubblici inutilizzate (sono decine) potrebbe restituire all’amministrazione molte case da assegnare a persone bisognose. Il centro sociale, in questi ultimi mesi ha ospitato alcune persone sfrattate, ma ora gli spazi del Boccaccio non bastano più.
«Crediamo che le politiche abitative, soprattutto in tempi di crisi, vadano completamente ridisegnate e reinterpretate attraverso gli strumenti della partecipazione dal basso del coinvolgimento diretto e attivo degli inquilini e l’autorganizzazione» dichiarano dal Boccaccio che ha anche aperto uno sportello gratuito di consulenza per le questioni inerenti alla casa, fondando il Comitato Monzese per il Diritto alla Casa.
E raccontano: «Fino al 2011 pochi di noi avevano affrontato l’emergenza abitativa e degli sfratti e nel corso del 2012 ci siamo trovati davanti ad una situazione davvero complicata: da anni le case popolari non vengono rimodernate, centinaia di appartamenti sfitti sono lasciati marcire e l’unica soluzione data dalla vecchia amministrazione è stata una massiccia campagna di sfratti con cui si è creduto di risolvere la situazione».
Il Boccacio ha in programma alcune iniziative in questo senso: sono in programma, infatti, quattro picchetti per ottenere il rinvio degli sfratti che ci saranno dal 22 gennaio al 13 febbraio.