Monza – Pronto il documento che la delegazione di Monza e Brianza presenterà al Cal, il consiglio delle autonomie locali, il 20 settembre, durante l’audizione dedicata al futuro della Provincia di Monza e Brianza. L’obiettivo: una deroga alla Brianza per non chiudere i battenti nel 2014. La relazione illustra nel dettaglio gli indicatori economici che pongono la Brianza nelle prime posizioni tra le Province italiane: in particolare, in base agli ultimi dati elaborati dall’Atlante statistico delle province italiane, rispetto alle 36 province salve dopo il decreto governativo, la Brianza è la quinta per Pil prodotto, con circa 25 miliardi di euro all’anno ed è la quinta provincia italiana anche per tasso di crescita delle imprese e per l’interscambio commerciale import/export con un saldo positivo di 2.957.483.295 euro.
Due i primati assoluti della Brianza nel panorama nazionale: MB è la prima provincia italiana per attrattività insediativa del territorio, con una crescita della popolazione dal 1951 ad oggi del 215% ed è la prima provincia italiana per depositi bancari con somme depositate pari a 11.418.624.970 euro.Questi dati consentono di ritenere che i criteri indicati nella proposta di riordino varata dal Governo (popolazione superiore ai 350mila abitanti e territorio superiore a 2.500 Kmq) si rivelano del tutto “insufficienti a rappresentare l’unicità, la solidità e la storia del territorio brianzolo”. Nel testo si evidenzia, inoltre, che la Brianza contribuisce in modo rilevante ai risultati di eccellenza raggiunti dal sistema produttivo ed economico del Paese, pertanto si ritiene che “la Provincia di Monza e Brianza possa esprimere, anche in futuro, caratteristiche di autosufficienza tali da legittimarne un’autonoma esistenza”.
Ciò anche alla luce della consolidata propensione dell’apparato pubblico locale a lavorare nel pieno rispetto dei criteri di virtuosità ed efficienza: un aspetto ampiamente dimostrato per la Provincia MB, che con i suoi 320 dipendenti ha un rapporto dipendente/abitante pari a 1/2628, rispetto ad una media lombarda di 1/1508 e ad una nazionale di 1/900. Il documento si conclude confermando l’utilità di avere un ente intermedio in grado di intercettare i bisogni del territorio e coordinarne le politiche evolutive di sviluppo, pertanto viene espressa una “ferma, documentata e convinta richiesta di deroga finalizzata al mantenimento dell’autonomia della Provincia di Monza e della Brianza”.
Hanno condiviso i contenuti del dossier (siglando la relativa lettera di accompagnamento che il presidente Dario Allevi consegnerà al Cal) il sindaco di Monza Roberto Scanagatti, la Camera di Commercio di Monza e Brianza, Confindustria MB, Apa Confartigianato MB, l’Unione artigiani MB, l’Unione commercianti di Monza e Circondario, Compagnia delle Opere MB, Fondazione di Comunità MB, i segretari di CGIL e CISL. Hanno firmato anche il senatore Alfredo Mantica, il deputato Fabio Meroni e i consiglieri regionali Stefano Carugo, Antonio Romeo e Massimiliano Romeo. In chiusura le firme di Pierfranco Bertazzini e Luigi Moretti, storici componenti del Comitato pro Brianza Provincia.