Meda grida «Viva Pedemontana»Al Polo l’autostrada è benvenuta

In tanti non la vorrebbero, la vedono come il demonio. Ma nel quartiere Polo di Meda il locale comitato di cittadini non solo l'aspetta, ma vuole fortemente Pedemontana: «Ci porterà tanto verde. Il traffico aumenterà, ma sarà più scorrevole».
Meda grida «Viva Pedemontana»Al Polo l’autostrada è benvenuta

Meda – Ma quale crociata, anzi: «Benvenuta Pedemontana». L’associazione dei cittadini del quartiere Polo ha esplicitato il proprio punto di vista sul passagio dell’autostrada nel Bosco delle querce rispondendo all’idea del gruppo ”La Rete” che paragonava il tentato sventramento del Castello Sforzesco di Milano nel diciannovesimo secolo con quello che potrebbe essere messo in atto da Pedemontana nei luoghi dell’incidente dell’Icmesa.

«Non abbiamo mai condiviso l’attività di comitati e gruppi che in nome di interessi collettivi hanno mostrato il limite, invece, di avere particolari obiettivi. L’evento diossina, del quale a nostro parere non si dovrebbe più parlare come avvenimento estremamente negativo, dovrebbe invece essere indicato come evento liberatorio grazie al quale sono state messe sotto osservazione le attività di diverse aziende chimiche».

E poi, la precisazione sul Bosco delle querce a Meda: «Si tratta – spiegano Olivano Gennari ed Elena Basso, rispettivamente presidente e vice dell’associazione medese – di un’area residua del nostro quartiere, confinante con un rilevato erboso artificiale, a lato del centro sportivo di Meda e con lo svincolo della SS35, attraversata dal torrente Tarò. Una superficie irregolare, non praticabile, intasata da roveti, piantumazioni miste di robinie e altro ancora. Un’area praticamente nascosta, inesistente per il pubblico ed in particolare per i cittadini del nostro quartiere. Paragonare l’utilizzo parziale di questa superficie per consentire il regolare passaggio della Pedemontana, al mancato sventramento nel diciannovesimo secolo del Castello Sforzesco di Milano, suona a noi come comunicazione terroristica contro il progetto di un’opera che avrà il merito di dare, con il suo tracciato e le sue opere connesse, un’organizzazione generale alla viabilità di cinque province».

Ma c’è anche dell’altro. Parlando di tutela e incremento del verde pubblico, Gennari e Basso si domandano «quali sollecitazioni, a 35 anni dall’incidente Icmesa, si sono attivate per la realizzazione della consistente seconda parte del Bosco?». Un Bosco chiuso ai medesi nonostante «le richieste inoltrate per consentire l’accesso, esistente sul fronte di Meda ma sempre chiuso, da parte dei 31mila abitanti medesi».

«Entusiasticamente», il comitato quartiere Polo conclude che «Pedemontana ci darà 105 km di pista ciclopedonale, un nuovo svincolo con maggior traffico ma scorrevole, un nuovo parco comunale» e un futuribile collegamento ciclabile tra il Bosco delle querce e quello della Brianza centrale che sta per essere realizzato a Seregno. Insomma: «Benvenuta Pedemontana».