Cesano Maderno – Motivi personali? Forse. Si è aperto un giallo dietro alle dimissioni presentate venerdì dal neo senatore Giovanna Mangili di Cesano Maderno eletta tra le fila del Movimento 5 Stelle e entrata a Palazzo Madama come capolista in Lombardia.
Rispetto alle voci interne milanesi di «inciuci» e «parentopoli», di pacchetti di voti dirottati sul suo nome alla «parlamentarie» dal marito, Walter Mio, consigliere M5S a Cesano Maderno, pratica vietata da Grillo, lo stesso Mio su Facebook scrive: «Alle accuse di inciuci, presunte impossibili ridicole cordate e parentopoli brianzole abbiamo deciso di rispondere con un gesto forte e chiaro: le dimissioni da senatrice di mia moglie Giovanna Mangili ».
Di più: «Qualcuno che era sì affamato di poltrone ci ha fatto attacchi infamanti, che abbiamo vissuto come insulti. Per questo abbiamo deciso di dare un segnale forte. A Monza i candidati erano 9, quindi i voti non si sono dispersi come a Milano, dove erano 50. Tutto qui. E però si è parlato di parentopoli, di brogli. Hanno perfino detto che mia moglie si è iscritta al portale a ottobre 2012, quando è un’attivista storica, che si era già candidata alle comunali».
Non parla invece la diretta interessata, che a dire del marito: «ha sopportato in silenzio attacchi per non danneggiare un movimento che ha sempre sostenuto e sempre sosterrà». «Non ha retto alle pressioni e agli attacchi ma la sua elezione è completamente regolare» aggiunge il capogruppo designato del M5S, Vito Crimi. Alla Mangili è subentrata Tiziana Pittau.