È live, è show, è in alta definizioneKitchenTv: ecco il rock à la carte

Proprio così: un live web show dedicato alla musica interamente in alta definizione. Si chiama KitchenTv e a un anno dalla nascita è già un successo, con la sua ricetta speciale: «L'intimità di un'esibizione live in uno studio di registrazione e la familiarità di un'intervista in una cucina».
Dietro le quinte di KitchenTvTutti i protagonisti del successo

Monza – La cucina ultimamente va di moda. Simone Rugiati, Alessandro Borghese, Gordon Ramsey, chi più ne ha più ne metta. Senza dimenticare ovviamente l’incontrastata Benedetta Parodi, che si cucina se ne intende. Tanto da aprire l’ultima puntata di Kitchen tv.
Cos’è il Kitchen Tv Live Show? È un live music show per il web, dove artisti della musica italiana, indipendente o mainstream, quelli già digeriti e quelli che ancora devono essere assaggiati, si fanno conoscere. In un modo tutto loro. Prima le presentazioni.

Chi siete? Da dove arrivate? Che cosa fate nella vita?
Abbiamo deciso di iniziare l’avventura di KitchenTV dopo anni di esperienza nel campo della produzione musicale e della fotografia. A produrre il format siamo in tre: io (Simone Pirovano) e Lorenzo Caperchi abbiamo una casa di produzione audio, KitchenStudio, dove ci occupiamo di produzione musicale, registrazione, mixaggio e scrittura di colonne sonore per spot tv, Niccolò Corradini da anni lavora nel mondo della fotografia.
Com’è nata l’idea di Kitchen tv? Ci pensavate da molto tempo o è stata un’ispirazione flash?
L’idea di una web tv musicale ci girava in testa da diverso tempo. Seguivamo From The Basament, uno show musicale interamente sul web, prodotto da Nigel Godrich (produttore di Radiohead, Beck, ecc?) e abbiamo deciso di scrivere un format analogo per lo stivale. Lo abbiamo poi proposto ad Emergency perché crediamo nella loro mission, in particolare in Programma Italia, con il quale Emergency si impegna alla costruzione di centri di assistenza medica per immigrati: volevamo poter sostenere in qualche modo questo progetto e KitchenTV ci è sembrato un modo innovativo e interessante.
In poche parole, cos’è Kitchen tv?
L’intimità di un’esibizione live in uno studio di registrazione e la familiarità di un’intervista in una cucina: questo è KitchenTV; una web tv musicale a puntate, un appuntamento mensile fruibile dal web, attraverso contenuti video e fotografici in HD dove l’attenzione alla qualità viene subito dopo la precisione artistica degli ospiti e del format stesso.
Raccontatemi la prima e l’ultima puntata. E quella che vi è piaciuta di più: qual è stata l’intervista più divertente/più strana che avete fatto?
Ogni puntata è frutto di impegno, amore e dedizione al progetto, quindi vive di amor proprio ed è impossibile sceglierne una migliore. Sicuramente, dalla prima all’ultima, ci sono stati molti miglioramenti, correzioni in corso d’opera, aggiustamenti stilistici. La prima puntata, con i Low Frequency Club, è stato l’inizio di tutto: esisteva una sorta di screenplay ma non avevamo idea di quello che poi avremmo visto in video; l’ultima, con gli Heike Has The Giggles (nda, e Benedetta Parodi in incipit), ha il sapore della stagionatura, anche se molto lavora c’è ancora da fare per un risultato ottimale; bellissime puntate sono anche quelle con I Cani e con Saluti da Saturno. Ci siamo resi conto che la qualità della puntata, sia dal punto di vista video che audio, dipende per una buona percentuale dalla qualità dell’artista protagonista.
Chi ha come protagonisti la prossima puntata che andrà “in onda”?
Il prossimo sarà uno speciale dedicato all’illustratore italiano più richiesto al mondo: si chiama Alessandro Shout Gottardo ed ha realizzato per noi la sigla di KitchenTV. Non sarà, quindi, un contributo prettamente musicale; abbiamo comunque voluto dedicare uno spazio a questo artista davvero incredibile.
Se poteste intervistare un artista famoso, vivo o morto, chi vi piacerebbe incontrare?
Sarebbe stato bellissimo poter fare una KitchenTV version di Banana Repubblic ma, ahimè, solo una metà vive ancora di quel progetto, l’altra ci ha lasciati qualche mese fa: De Gregori e Dalla insieme sarebbe stata una gran cosa, decisamente.

A questo punto si può tirare un sospiro di sollievo: la Brianza non è completamente indifferente alla musica. Di conferme ne stanno arrivando. Poche, ma ne arrivano. E sondando il terreno di chi non ha perso la voglia di indagare il pentagramma e le menti che ci stanno dietro, si scoprono giovani talenti indaffarati in questa ricerca. Una ricerca di conoscenza. Che si muove sulle note di “Crowd surfing” degli Heike has the giggles.
Francesca Lanzani