Lesmo – Il caso Yamaha accende ancora una volta le polemiche. L’incontro tra azienda, Rsu, sindacati e istituzioni previsto per martedì scorso è saltato poiché la Fim Cisl non si è presentata. “Questa decisione ha un significato chiaro ed inequivocabile: non c’è da parte loro alcuna disponibilità al confronto su temi diversi dal mero incentivo economico. Di fronte a tale presa di posizione non possiamo che fare un passo indietro – hanno dichiarato il Presidente della Provincia di Monza e Brianza Dario Allevi e il Sindaco di Lesmo Marco Desiderati – Fin dal primo giorno della crisi abbiamo condiviso le preoccupazioni dei lavoratori, abbiamo fatto sentire la nostra voce quando Yamaha Motors Italia, annunciando la chiusura di uno stabilimento di Lesmo, non voleva concedere gli ammortizzatori sociali, abbiamo poi seguito le trattative proponendo sempre soluzioni vere e concrete così come avremmo voluto fare con questo incontro.” Immediata e secca è stata la replica dei sindacati. “La Fim Cisl non si presenta all’incontro previsto In Provincia sulla vertenza Yamaha, in quanto ritiene non vi siano le condizioni per poter arrivare ad una conclusione positiva della vicenda.- hanno scritto in un comunicato – Non è vero che non c’è alcuna intenzione di vagliare soluzioni di ricollocazioni alternative agli incentivi economici da parte della Fim Cisl Brianza. La Fim Cisl Brianza ha da subito condiviso l’impostazione delle istituzioni, perché riteneva l’aspetto della ricollocazione il fulcro della questione per cercare di risolvere il problema del futuro de lavoratori e delle lavoratrici ancora in CIGS, accompagnando in questo modo anche un azione risarcitoria nei loro confronti. Il percorso di ricollocazione nella proposta dell’azienda è quasi totalmente pagato dai lavoratori in CIGS con gli 8.000 euro d’incentivo già previsti dall’accordo del 7 gennaio 2010, Yamaha mette in più circa 1000 ? a lavoratore a fronte di un accantonamento così importante stanziato nel bilancio circa 7 milioni. Se l’atteggiamento di Yamaha non cambia sarà la sola responsabile del non raggiungimento di un ‘accordo per la soluzione di questa complicata vicenda. La Fim Cisl Brianza conferma la sua volontà e disponibilità a perseguire e rafforzare i percorsi di ricollocazione ma nella chiarezza di quello che si vuole fare.” Tutto è fermo e le polemiche avanzano.