L’elezione a sorpresa di BergoglioLa Cei si congratula con Scola

Non se lo aspettavano proprio, Jorge Mario Bergoglio. Nel porgere gli auguri al nuovo Pontefice la Conferenza episcopale italiana ha inviato una mail con l'allegato corretto e il testo del messaggio non aggiornato rispetto alla prima bozza. Con le congratulazioni ad Angelo Scola.
L’elezione a sorpresa di BergoglioLa Cei si congratula con Scola

Monza – Non se lo aspettavano proprio, Jorge Mario Bergoglio. Nel porgere gli auguri al nuovo Pontefice la Conferenza episcopale italiana ha inviato una mail con l’allegato corretto e il testo del messaggio non aggiornato rispetto alla prima bozza pronta da spedire. Nel comunicato, la Cei ha espresso “gioia e riconoscenza, nell’accogliere la notizia dell’elezione del Card. Angelo Scola a Successore di Pietro”. Una ‘svista’ che testimonia come la stessa Cei sia stata colta di sorpresa dall’elezione del Cardinal Jorge Mario Bergoglio. In realtà nell’allegato il messaggio del segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata è rivolto al nuovo Papa argentino.

«Sono a esprimere la gioia e la riconoscenza dell’episcopato e, quindi, dell’intera Chiesa italiana per l’elezione del Card. Giorgio Mario Bergoglio a Successore di Pietro – era il messaggio di monsignor Crociata – Nell’emozione di questo momento, sperimentiamo una volta di più la profondità delle parole di congedo di Benedetto XVI, quando con Guardini ricordava che la Chiesa “non è un’istituzione escogitata e costruita a tavolino, ma una realtà vivente che vive lungo il corso del tempo, in divenire, come ogni essere vivente, trasformandosi… eppure che nella sua natura rimane sempre la stessa, e il suo cuore è Cristo. A Sua Santità Francesco I, la Chiesa italiana promette già da subito incondizionata reverenza ed obbedienza».

Fair play in casa Scola, grande sconfitto di questo conclave. La cugina, Chiara Colombo, ha commentato che “Sarebbe stato un buon Papa, ma ogni Papa è un buon Papa”. Dopo la delusione, si è diffusa la gioia per la possibilità di continuare ad avere l’arcivescovo di Milano “vicino a casa”.