Monza Anche Confindustria Monza e Brianza con il presidente Renato Cerioli ha fatto sentire la sua voce al pari delle altre consorelle lombarde che nella giornata dell’8 aprile hanno sollecitato la necessità di un governo centrale stabile al di là delle barriere politiche e ideologiche, e soprattutto capace di affrontare la drammatica emergenza e di programmare quello che presidente lombardo degli industriali, Alberto Barcella, ha definito il «riscatto nazionale».
Le dodici associazioni territoriali di Confindustria Lombardia hanno evidenziato il calo del 3,7% della produzione industriale e la contrazione del 3,2% dei consumi interni. «È necessario che tutti, specialmente chi ha responsabilità politiche, prendano davvero coscienza del momento drammatico – ha dichiarato Alberto Barcella – Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 7,9%, arrivando a toccare il 25% per quanto riguarda la componente più giovane e l’utilizzo della cassa integrazione nelle sue diverse forme è aumentato del 7,5%. Il credito al settore produttivo si è ridotto del 4,9% e il sistema dei confidi è sfiancato dal sostegno ai bisogni di liquidità delle imprese e dall’ aumento delle sofferenze». «Se anche la parte più rappresentativa e avanzata del Paese, la Lombardia, mostra sintomi così gravi – ha continuato – non si può perdere un solo minuto per intervenire in maniera concreta».
Individuati due piani d’azione richiesti dal mondo delle imprese: uno per gestire l’emergenza – sul quale agire immediatamente e con decisione – l’altro per garantire una crescita duratura, da progettare con coerenza e costanza, che possa condurre ad un vero e proprio “riscatto nazionale”.
Confindustria Lombardia ritiene di fondamentale importanza anche il reperimento delle risorse necessarie a finanziare la cassa in deroga e il sostegno ai confidi, per agevolare l’accesso al credito delle imprese. «Gli impegni presi dal presidente della Lombardia, Roberto Maroni, di mettere allo studio la possibilità di anticipare i fondi necessari per il finanziamento della cassa in deroga e di attuare lo smobilizzo dei crediti delle piccole e medie imprese verso gli enti locali lombardi – ha aggiunto Barcella – dimostrano che il governo regionale, oggi nostro unico riferimento amministrativo certo e operativo, può ben fare la sua parte e svolgere la sua funzione essenziale di supporto alle imprese operando sia verso lo Stato centrale che verso le altre amministrazioni locali. Ma, con opportune riallocazioni di bilancio, attuando le semplificazioni e le sburocratizzazioni e grazie alle opportunità offerte dai Fondi e dalle Istituzioni europee, può fare molto di più».
Da qui la necessità di «proseguire con accanita determinazione nella realizzazione delle infrastrutture già avviate garantendo la prosecuzione delle opere che si trovano in fase di stallo, minacciando anche il successo di Expo 2015, spesso non solo per mancanza di fondi ma anche per i vincoli posti dal patto di stabilità interno».
L’allarme rosso di Confindustria«Adesso basta perdere tempo»
Confindustria Lombardia riunisce a Milano tutte le associazioni territoriali per sollecitare la formazione di un governo capace di affontare l'emergenza e programmare il «riscatto nazionale». I numeri della crisi e la Regione Lomabrdia che potrebbe fare di più.
