La famiglia distrutta dal doloreLa mamma: «Mi manca tanto»

La famiglia Cenzato è distrutta dal dolore. Mamma Carolina risponde alle domande dei cronisti, non trattiene le lacrime per la perdita del figlio Lorenzo. Solo parole di perdono verso il minorenne che ha ucciso il suo bambino.
La famiglia distrutta dal doloreLa mamma: «Mi manca tanto»

Sovico – «Mi manca tanto: non mi sembra vero. Non riesco ancora a crederci». Queste le parole della madre di Lorenzo, Carolina, il giorno dopo la tragedia che ha spezzato la giovane vita del figlio. «Rubava l’affetto di tutti noi, si preoccupava sempre per sua sorella. Quando non la vedeva a casa chiedeva a che ora sarebbe tornata, cosa stava facendo. Era molto legato a noi. Mi auguro che tutte le mamme possano avere un figlio come Lorenzo». Un ragazzo dolce e tenero con tutti, capace di sdrammatizzare su ogni singola cosa. «Qualche volta lo sgridavo, ma era impossibile arrabbiarsi con lui. Ci siamo abbracciati tante volte. E tante volte ci siamo detti di volerci bene».

Parole nate dal profondo del cuore, aperto alla speranza e all’amore immenso per un figlio che ora veglierà su di loro. Lorenzo, 18 anni compiuti lo scorso febbraio, aveva lasciato gli studi intrapresi all’ Ipsia di Monza. A settembre avrebbe dovuto iniziare un corso semestrale alla scuola di Agraria nel Parco di Monza. «L’inizio della nuova scuola doveva essere una svolta nella sua vita – racconta la mamma Carolina – Ne abbiamo parlato tanto con Lorenzo. Era un’opportunità sicuramente nuova e importante per il suo futuro». Lorenzo amava stare all’aria aperta, coltivare il suo orto con cura e adorava il suo cane, Chicca. «Quando tornava a casa la sera prendeva la sua Chicca, la coccolava e la portava sempre fuori. Se fosse stato per lui, ogni sera avrebbe voluto portarla in camera e tenerla con se tutta la notte».

Con calma e un’estrema gentilezza d’animo, la mamma di Lorenzo ha fatto riaffiorare i ricordi, di quando si recava in camera del figlio durante la notte per spegnere la musica con la quale si addormentava. Racconta con delicatezza Carolina, cercando di donare un sorriso, nonostante il forte dolore che non può che riempiere il suo cuore e gli occhi di lacrime. Provato il padre del ragazzo, Renato, di poche parole il giorno dopo l’accaduto. «Lorenzo aveva un grande rispetto per il suo papà. Questa mattina ci siamo abbracciati forte e abbiamo pianto tanto: dovevamo sfogarci. Ora dobbiamo farci forza e andare avanti».

Distrutta dal dolore anche Mara, sorella maggiore di Lorenzo, atterrata a Malpensa giovedì mattina. «Mara era in ferie e all’inizio le abbiamo detto che Lorenzo aveva fatto un grave incidente, non che era morto». Carolina abbraccia tutti, gli amici di Lorenzo, le persone che si sono unite al loro dolore. «Ho ricevuto tante visite e telefonate. Persino quella di un ragazzo che abbiamo conosciuto circa dieci anni fa a Caorle e che oggi mi ha chiamata dall’Irlanda».

Parole di perdono e speranza quelle di Carolina, quando ha saputo della cattura dell’assassino. «Non ho mai provato nessun odio per nessuno. Sono convinta che non voleva farlo. Non si è reso conto della gravità del gesto. I carabinieri ci hanno riferito che il ragazzo ha confessato e che i suoi genitori erano addolorati e vorrebbero parlarci quando saremo pronti. Ora non è il momento, ma un dialogo ci deve essere. Solo così possiamo essere tutti più forti ed affrontare le cose».
Erica Sironi