«Io, scampata al terremotoho trovato rifugio a Seregno»

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«Io, scampata al terremotoho trovato rifugio a Seregno»

Seregno – «Adesso che sono qui, ho bisogno di ritrovare un po’ di tranquillità. Non riesco comunque ad immaginare il mio futuro nuovamente a L’Aquila?». Emilia Dobrin, trentaquattro anni, romena che risiedeva nel capoluogo abruzzese con il marito Francesco Forte e la figlia Alessia, di soli dieci anni, e che da mercoledì scorso è ospitata dall’amministrazione comunale di Seregno, che ha accolto un appello nel merito della Protezione civile regionale, ha inquadrato così oggi, durante un incontro con la stampa, il proprio stato d’animo. «Ringrazio il sindaco Giacinto Mariani – ha spiegato -, nonché tutta la sua giunta e quanti si sono adoperati per me in questi giorni. La mia casa a L’Aquila non è crollata, ma purtroppo è inagibile. Al momento della scossa, ero con mia figlia ed ho pensato appena a scappare».

L’emozione del dramma – Il racconto è stato caratterizzato da un’ovvia emozione: «Da quattro mesi stavamo convivendo con scosse continue e per me che non sono del posto la situazione era terribile. Chi mi stava intorno, però, continuava a manifestare tranquillità, forse grazie ad un’abitudine superiore alla mia. Fatto sta che spesso e volentieri le scuole per questo motivo erano rimaste chiuse e che in famiglia avevamo valutato di trascorrere qualche notte all’aperto, ma il clima freddo ce lo ha sconsigliato. Quando è avvenuto il disastro, mi sono imposta di stare calma per mia figlia. Grazie al cielo, siamo riuscite a fuggire all’esterno». Le ore successive sono state drammatiche: «Siamo rimaste in quello che a L’Aquila chiamano il piazzale della rotonda, mentre il palazzo di fronte a noi crollava, crollava e crollava. L’intera zona circostante, quella di Santa Barbara, è stata del resto una delle più colpite. Abbiamo sopportato un’esperienza orribile e per dimenticare ci vorrà parecchio». Emilia Dobrin in Brianza è arrivata con la figlia ed occuperà per una quarantina di giorni un appartamento in via Pertini, mentre il marito Francesco Forte si trova oggi a Roma con la madre, ricoverata in ospedale: «Francesco lavorava come muratore, io in uno studio dentistico. Non so cosa possa riservarci il domani a L’Aquila. Quel che è accaduto ci ha distrutti dentro e voltare pagina non sarà facile, anche se non abbiamo perso parenti nella tragedia. Certo, adesso fatico a pensare ad un ritorno».

Spedizione in Abruzzo – Intanto, una delegazione del gruppo seregnese della Protezione civile, guidata dall’assessore Gianfranco Ciafrone e composta anche dal coordinatore Vincenzo Marinucci e da due volontari, partirà stasera alla volta di Monticchio Bazzano, il centro dell’aquilano scelto come campo base dalla Protezione civile nazionale per i propri operatori coinvolti nella ricostruzione delle zone terremotate dell’Abruzzo. «Andremo sul posto con un tir lungo diciassette metri – conferma Ciafrone -, carico di una parte del materiale che abbiamo immagazzinato negli ultimi giorni, grazie anche alla preziosa collaborazione delle associazioni «Amici del Tricolore» ed «Amici della Strada». Resteremo il tempo necessario per svuotare l’autoarticolato». Il ritorno della comitiva è previsto domenica. Dalla settimana entrante, sarà sospesa la raccolta di generi di prima necessità in via De Gasperi. Infine, la ventina di volontari disponibili a collaborare partiranno tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, mentre due ufficiali e nove agenti della Polizia locale, sempre in maggio, contribuiranno alle attività antisciallaggio e di polizia stradale.
P.Col.