Monza – Saranno trasferiti al nord solo gli uffici di rappresentanza di alcuni ministeri, pur se operativi. È l’accordo raggiunto durante il vertice notturno a Palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi, i vertici del Pdl e i leghisti Roberto Calderoli e Marco Reguzzoni. Nel corso dell’incontro è stato sentito al telefono il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che non avrebbe opposto ostacoli.
Di concerto, prosegue il lavoro per portare alcuni dicasteri in villa Reale. «Faremo un sopralluogo con i ministri all’Economia, Giulio Tremonti e quello alla Semplificazione, Roberto Calerdoli, prima dell’estate in modo tale da parlare nel dettaglio dell’operazione» dichiara Mariani. Dopo l’annuncio di un possibile trasferimento di sedi ministeriali a Monza, fatto dal leader della Lega Nord, Umberto Bossi, si è messa in moto la macchina. E’ da chiarire che non si tratta del trasferimento dell’intera struttura ministeriale, ma di uffici decentrati. I dicasteri interessati al trasferimento in Villa Reale sarebbero quelli al Tesoro, al Federalismo e alla Semplificazione.
Il sindaco di Monza tiene a precisare che gli eventuali spazi a disposizione degli uffici ministeriali non verranno ricavati nel corpo centrale della reggia: «I locali soggetti al bando di recupero hanno destinazione museale e non sono interessati a questa operazione anche perchè non sono adatti dal punto di vista logistico: gli uffici non hanno bisogno dei grandi spazi del corpo centrale, ma piuttosto potrebbero trasferirsi in altre zone della Villa reale, alcune sono in condizioni drammatiche, altre sono più decenti». Marco Mariani allude alle strutture adiacenti alla Villa Reale come le ex scuderie e la sede dell’Istituto d’arte (che dovrebbe a breve trasferirsi). Per quanto riguarda le risorse finanziarie che servirebbero per recuperare le aree da destinare agli uffici, Mariani procede passo per passo: «Cominciamo a farli venire qui, poi vedremo cosa succede, intanto ritengo che la presenza degli uffici dei ministeri a Monza sia un bel rilancio per la Villa e per la città». Andrea Trentini