Giussano, trovato cadaverenel laghetto dai sommozzatori

Giulio Lambrugo, classe 1957, residente nella vicina via Crocefisso, si sarebbe tolto la vita immergendosi nelle acque gelide del laghetto. Dalla bici, giubbotto e ciabatte lasciate sulla sponda l'inizio delle indagini e la mobilitazione di forze dell'ordine e di soccorso.
Giussano, trovato cadaverenel laghetto dai sommozzatori

Giussano – Tragedia ieri mattina, venerdì 4 gennaio, al laghetto di via Viganò. Dopo quasi due ore di ricerche disperate, i sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano hanno trovato al centro del piccolo specchio d’acqua il cadavere di Giulio Lambrugo, classe 1957, residente nella vicina via Crocefisso. L’uomo si sarebbe tolto la vita immergendosi nelle acque gelide del laghetto.

A mobilitare la macchina dei soccorsi è stato ieri mattina, intorno alle 9, un carabiniere in congedo. A passeggio sulla pista ciclopedonale a margine del lago, ha notato una bicicletta appoggiata a un palo della luce, sulla sella c’era un giubbotto e sul muretto, a qualche metro di distanza, un paio di ciabatte. Tanti anni di esperienza investigativa gli hanno fatto associare i diversi elementi a un gesto disperato, forse a un suicidio. Immediata la chiamata ai carabinieri di Giussano, a ruota sono stati allertati i vigili del fuoco di Carate Brianza, l’ambulanza dell’Avis Meda e i sommozzatori di Milano.

Grazie alla carta d’identità trovata nella tasca del giubbotto, i militari sono risaliti all’identità del proprietario: Giulio Lambrugo, che alcuni chiamavano anche Giuliano, 55 anni, residente in via Crocefisso e quasi ogni giorno faceva una pedalata attorno al laghetto, non disegnando di fermarsi a pescare con qualcuno, anche se era una persona riservata e schiva.

Lambrugo non era sposato, viveva in una villetta vicino al fratello e alla cognata, aveva da poco perso il papà e la madre era morta da qualche anno. L’ultimo che gli ha parlato è stato proprio il fratello la sera prima, giovedì, verso le 17. Da quel momento il nulla sino alle 9 di ieri mattina, quando sono stati ritrovati bici, giubbotto, documenti e ciabatte al laghetto.

I sommozzatori hanno scandagliato l’intera superficie, 420 metri di diametro per una profondità massima di 4 metri, tra le 10.30 e le 13.15, ora in cui è trovato il cadavere quasi al centro del laghetto. Non è da escludere che l’uomo possa essersi tolto la vita già giovedì. Il giubbotto venerdì mattina era ricoperto da una coltre bianca, segno che forse è rimasto all’aperto per tutta la notte.
Cristina Marzorati