Giussano-Seregno, ‘ndranghetaInfinito, i due Comuni parte civile

Sì ai Comuni di Giussano e Seregno come parti civili nel processo, con rito abbreviato, a carico di 119 imputati coinvolti nell'operazione “Infinito” contro la ‘ndrangheta della Dda di Milano. Lo ha deciso il gup milanese Roberto Arnaldi giovedì mattina.
Il finto povero nella casa popolareHa anche un debito con il Comune

Giussano/Seregno – Sì ai Comuni di Giussano e Seregno come parti civili nel processo, con rito abbreviato, a carico di 119 imputati coinvolti nell’operazione “Infinito” contro la ‘ndrangheta della Dda di Milano. Lo ha deciso il gup milanese Roberto Arnaldi giovedì mattina. L’avvocato incaricato dai due Comuni, Gianpiero Fagnani di Monza, ha presentato l’atto di costituzione per tutelare il buon nome delle città e delle amministrazioni e per il corretto funzionamento dal momento che le imputazioni riguardano anche turbative in termini di appalto e voto. L’atto è stato presentato dall’avvocato Fagnani la mattina stessa nonostante, per Giussano, sia di metà maggio la delibera con cui la giunta, su proposta del sindaco, aveva deciso di costituirsi parte civile innanzitutto per tutelare l’immagine della città e per verificare eventuali ricadute sul territorio comunale di episodi legati alla ‘ndrangheta locale. La richiesta di entrare nel processo milanese come parte civile del Comune, insomma, ha rischiato di non essere perfezionata per tempo, non certo per negligenza del legale, che ha lavorato alacremente per completare per tempo l’atto. A quanto pare, Fagnani avrebbe ricevuto l’incarico solo alla fine della scorsa settimana. Tutto è bene quel che finisce bene, certo, ma forse quasi tre settimane per incaricare un legale paiono un po’ troppe. La giunta aveva deliberato il 16 maggio di demandare «il perfezionamento dell’incarico al legale, nonché gli ulteriori adempimenti; di dichiarare infine per l’urgenza, con voti unanimi, la presente deliberazione immediatamente eseguibile ». Insomma la parte politica dà un indirizzo con largo anticipo, che viene, però, messo in atto settimane dopo dai tecnici competenti. Chissà, per restare in tema di buon funzionamento della Pubblica amministrazione, cosa ne penserebbe il ministro Brunetta, cultore dell’efficienza se sapesse che per affidare un incarico ci sono volute tre settimane. E proprio nel giorno in cui il ministro apostrofava i precari come «l’Italia peggiore», non è stato possibile comunicare telefonicamente con il funzionario incaricato pur avendo anticipato alla segreteria la motivazione delle continue telefonate, capire, cioè, a processo iniziato il 9 giugno, che fine avesse fatto l’atto di costituzione a parte civile di Giussano. A Desio, con le elezioni di mezzo, ci sono voluti cinque giorni.. Seregno e Giussano presenteranno l’atto di costituzione parte civile anche domani, lunedì, nel processo Belnome-Tedesco per l’omicidio di Carmelo Novella.
Federica Vernò