Giussano – Colpo di scena sulla moschea di Giussano. Il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar dando ragione al Comune. In via Cavour 85, insomma, non si può svolgere attività di culto. E’ stata pubblicata giovedì la sentenza pronunciata in sede giurisdizionale con cui il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Comune e respinto quello proposto in primo grado dal Tribunale amministrativo regionale.
I titolari dei locali di via Cavour 85,dove da un paio d’anni ha sede l’associazione culturale Daawa, che tra i suoi scopi statutari ha anche quello di “organizzare preghiere individuali e collettive”, avevano fatto ricorso al Tribunale amministrativo per chiedere l’annullamento dell’ordinanza dirigenziale con cui il Comune, nel luglio del 2010, in virtù del vigente Piano di governo del territorio, aveva chiesto di cessare l’attività di culto e ripristinare lo stato dei luoghi. Secondo il documento urbanistico, infatti, quell’area non è destinata alla preghiera.
I titolari e il responsabile dell’associazione, a questo punto, perché venisse annullata l’ordinanza si erano rivolti al Tar che aveva dato loro ragione. La querelle è andata avanti fino alla disposizione del Consiglio di Stato,che nel dispositivo, passa in esame tutta la documentazione fornita dal Comune e tutti gli accertamenti fatti dalle Forze dell’ordine, in due anni, nei locali di via Cavour. L’Amministrazione intende ora presentare un’ingiunzione ai titolari dei locali e al responsabile dell’associazione Daawa affinchè venga ripristinato lo stato dei luoghi e non si pratichi più il culto nel rispetto di quanto disposto dal Consiglio di Stato.
Federica Vernò