Don Ciotti alla casa-comunitànata sull’area confiscata alla mafia

"Un taglio alla mafia, all'illegalità e alla corruzione": così don Luigi Ciotti  oggi all'inaugurazione di un bene confiscato alla mafia, un edificio ristrutturato diventato una comunità terapeutica per malati psichiatrici.
Un libro contro tutte le mafieCon Libera all’Arengario di Monza

Desio – “Un taglio alla mafia, all’illegalità e alla corruzione”: dice tutto con una semplice frase, mentre taglia il nastro don Luigi Ciotti presidente dell’associazione Libera che stamattina ha partecipato a Desio all’inaugurazione di un bene confiscato alla mafia: un edificio ristrutturato, acquisito dal comune, diventato una comunità terapeutica per malati psichiatrici.

Una giornata speciale per Desio, che riscatta l’immagine di “città della ndrangheta” o Locri del Nord, così tristemente definita dopo l’operazione anti ndrangheta Infinito che ha rivelato la presenza di una ‘ndrina e i legami tra mafia e politica. In tanti hanno partecipato all’inaugurazione, dal Prefetto di Monza Giovanna Villasi al presidente della Provincia Dario Allevi agli amministratori locali, il sindaco Roberto Corti e il sindaco dei ragazzi Alessia Panciera, i rappresentanti di Libera e semplici cittadini.

E don Ciotti ha lanciato il suo messaggio. Contro la mafia serve l’impegno di tutti: “La mafia è forte per le alleanze che ha, col corpo sociale, i professionisti, segmenti imprenditoriali e purtroppo anche con la politica. La forza della mafia sta fuori. Bisogna reagire, non generalizzare. Non antipolitica, ma soprattutto assunzione di maggiore responsabilità da parte di ciascuno di noi” . La nuova casa è stata intitolata a Pio La Torre segretario del Pci siciliano ucciso dalla mafia proprio 30 anni fa.