Vimercate – La bufera delle consulenze d’oro trascina nella tempesta il consiglio di amministrazione di Idra patrimonio. Indiscrezioni confermano le facili previsioni della vigilia: è stata una seduta di fuoco quella di giovedì 10, la prima dopo il famoso verbale siglato dallo stesso cda il 20 dicembre per chiedere le dimissioni dei consulenti Oronzo Raho (90mila euro di compenso l’anno da gennaio al 31 dicembre 2012) e Pietro Belotti (40mila euro l’anno per due anni e collaborazione troncata al 31 dicembre scorso), per ravvisate irregolarità nei contratti di collaborazione stipulati un anno fa, con benefit acclusi, dal cda allora uscente.
Dalla società pubblica, che gestisce acquedotto e fognatura in 37 Comuni e, nella parte brianzola, è prossima alla fusione in Brianzacque, nessuna dichiarazione ufficiale. Cda muto. E in questo silenzio stampa si manifesta tutta la difficoltà del consiglio presieduto da Enos Borrini, affiancato dalla vicepresidente Federica Centenaro, designata dalla Provincia di Milano, e dal consigliere Giorgio Greci. Un’impasse dai molti volti. A cominciare dall’impossibilità di un comunicato congiunto, forse proprio perché le posizioni in seno al cda divergono sempre più. In particolare tra Borrini e la sua vice.
“Non posso dire nulla”, si è limitato a dire Borrini, raggiunto al cellulare, sull’esito del cda. Resterà alla presidenza del cda di Idra o sta pensando di dimettersi? “Lo deciderò”, ha aggiunto prima di chiudere la comunicazione, con gentilezza ma con evidente nervosismo, a conferma di quanto la sua poltrona scotti. È sotto pressione Borrini. È sotto assedio il cda, proprio in un momento molto delicato quanto può esserlo il programmato iter di accompagnamento all’estinzione della partecipata. Nei giorni scorsi dalla Provincia brianzola è stata ribadita la regolarità del cammino di unificazione in Brianzacque, con l’intento di arginare la questione a bega interna a Idra e a eventuali ripercussioni personali.
Nel frattempo Raho e Belotti hanno ribadito la regolarità dei rispettivi contratti, per quanto oggi comunque conclusi, e adombrato, almeno da parte di Raho, un attacco personale ordito dai poteri forti milanesi, e veicolato da Centenaro, per bloccare l’operazione monzese. Per parte sua Centenaro, dalla quale Borrini si è smarcato a mezzo stampa la scorsa settimana, non intende rilasciare dichiarazioni. L’altro nodo che serra la voce del cda è l’esame dell’assemblea dei soci. Ormai imminente.
Anna Prada