Concorezzo, referendum sul pgt«Città narcotizzata, non sa nulla»

La proposta la lancia Roberto Brambilla, della lista civica «Per il bene comune»: un referendum consultivo sul nuovo piano di governo del territorio di Concorezzo. «La città è narcotizzata, non sa nulla. Bisogna informarla».
Concorezzo e il pgt da cambiareRaccolta firme per tre modifiche

Concorezzo – Una città narcotizzata, che vede approvare il nuovo pgt senza colpo ferire. E’ un fiume in piena Roberto Brambilla, leader della lista civica concorezzese «Per il bene comune» che, in merito alla programmazione urbanistica della città per i prossimi anni, lancia l’idea di un referendum consultivo tra i cittadini. E lo chiede dati alla mano.

«La tangenzialina di nord ovest asfalta 30mila mq. e pone le premesse per la perdita di terreno agricolo pari a 87.500 mq in via Remo Brambilla. Più altri 96mila mq in via Piave. Per non parlare di via Kennedy dove si fanno fuori 87.500 mq. Il tutto è pari alla bellezza di circa 45 campi di calcio. Le nuove edificazioni concesse da questo pgt portano 1800 nuovi abitanti aggravando lo squilibrio territoriale e ambientale già fortissimo. Più altri 2 o 3 mila con le nuove aree ritagliate dalla tangenzialina».

Partendo da questi dati, Brambilla si pone degli interrogativi che condivide con i suoi concittadini: «Se la popolazione aumenta, non si generano anche problemi di traffico? Chi paga la manutenzione di quella strada dopo che sarà costruita con i soldi dei cittadini e che serve a pochi privati? Vogliamo chiedere ai cittadini in che tipo di paese vogliono vivere? Fino a quando possiamo andare avanti con i “moderati consumi di suolo”? Non sarebbe meglio parlare direttamente alla cittadinanza dei problemi economici del comune e come far fronte ad essi senza svendere il territorio, le “radici” del nostro paese? Questi sono quesiti che vanno affrontati di certo non con i sonniferi della maggioranza. Su un tema così importante come il futuro di Concorezzo occorre fare un referendum consultivo».