Caratese, vittoria farsa in D L’Aquanera era impresentabile

La formazione piemontese, in difficoltà di graduatoria ma soprattutto societaria. I piemontesi sono scesi in campo a Carate con panchina "vuota": il solo allenatore Villa. Non c'erano ricambi e mancavano massaggiatore, medico, e responsabile con la terna.
Caratese, vittoria farsa in D
L’Aquanera era impresentabile

Carate – Niente tabellini, niente numeri, solo solidarietà con chi è sceso in campo fra gli ospiti. Nell’anticipo di sabato la Caratese ha seppellito (senza esagerare) di gol (5 a 0) il malcapitato Aquanera, formazione piemontese, in difficoltà di graduatoria ma soprattutto societaria. I piemontesi sono scesi in campo a Carate con panchina “vuota”: il solo allenatore Villa. Non c’erano ricambi e mancavano massaggiatore, medico, e responsabile con la terna. Tutto lecito (si può scendere in campo anche in sette) anche se incomprensibile ai più. L’Aquanera è una società iscritta “illegalmente” a questo campionato perché inadempiente: l’ iscrizione non l’ha pagata, non ha presentato regolare fidejussione (a tutela di quanto dovuto alla Federazione e richiesto dalla stessa). 

L’Aquanera, si dice, ha pagato giocatori (tra l’altro solo un terzo dell’intera rosa) con assegni posdatati (non si può) che riconducono ad un blocchetto rubato. Molti di loro sono stati sfrattati dai rispettivi hotel/alloggi dove normalmente risiedono a spese della società. L’Aquanera quando gioca le partite interne non ha l’ambulanza obbligatoria, si prende ovviamente la multa (200 euro) che regolarmente non paga. L’Aquanera disputa le gare casalinghe qua e là e non si sa se paga l’affitto alle concessionarie di turno. L’Aquanera, che ha ritirato la juniores dal campionato di appartenenza, si allena su di un prato, ma questi sono affari loro, liberi di farsi male quando credono. 
L’Aquanera a Carate deve ringraziare il medico azzurro che durante la gara in diverse occasioni ha soccorso i malcapitati infortunati piemontesi. Nessuna persecuzione nei confronti del presidente albanese Hisa, di suo fratello (che, seppur squalificato, ha firmato contratti ed accordi economici) e di Dedei (anch’esso albanese) che non conosciamo e non sappiamo perché e per come abbiano deciso di prendere in mano le redini di suddetta squadra (tra l’altro all’inizio con progetti solari ed ambiziosi, tant’è che l’imprenditore Flavio Tonetto – ex socio di maggioranza del Derthona – sposò l’iniziativa, ma poi non se ne fece nulla). 
Ce l’abbiamo, casomai, con gli organi potenti e competenti del calcio dilettantistico; fermate, per cortesia, questa ignominia; togliete anche i tre punti alla Caratese e a tutti gli altri che ne hanno beneficiato. Salvate almeno l’onore di una squadra dell’Alessandrino, dei bravi ragazzi che sono scesi in campo a Carate, del povero Villa (quarto allenatore di questo avvio di stagione, preceduto anche dall’ex bomber argentino e giocatore del Lecce Pedro Pablo Pasculli), allenatore “solo” in panchina ma grand’uomo; ma salvate, in primis, voi stessi, parrucconi, magari chiedendo scusa, perché qualcuno di voi ci deve spiegare come sia stato possibile accettare l’iscrizione in serie D di una squadra senza requisito alcuno.

FOLGORE CARATESE-AQUANERA 5-0