Carate, un imprenditore uccisodietro l’operazione Bricoman

Finanza in municipio per il terreno di via Marengo su cui sta per sorgere un punto vendita della Bricoman Italia. Si indaga su Paolo Vivacqua, il 51enne freddato a novembre a Desio da un killer. Ci sarebbe l'ombra dell'imprenditore dietro la vendita di quei terreni.
Carate, un imprenditore uccisodietro l’operazione Bricoman

Carate Brianza – Fiamme gialle in municipio. E’ di qualche giorno prima di Natale la prima visita dei finanziari, di settimana scorsa l’ultima. Al centro delle attenzioni dei militari, più volte a palazzo in queste settimane, c’è il terreno di via Marengo su cui sta per sorgere un punto vendita della Bricoman Italia. Il motivo porterebbe il nome di Paolo Vivacqua, il 51enne di origine siciliana freddato a metà novembre a Desio da un killer. Ci sarebbe insomma l’ombra dell’imprenditore dietro l’operazione della vendita di quei terreni.

Se infatti a Desio l’imprenditore lavorava e passava la maggior parte della giornata, e in Svizzera aveva la residenza, a Carate viveva da un paio di anni con la compagna e aveva concluso gli ultimi affari. Vivacqua sarebbe la figura che sta dietro l’operazione urbanistica che porterà all’apertura di una media struttura di vendita sull’area lungo la Valassina, dove le ruspe sono già in azione. L’operazione è legata al piano attuativo A6 votato all’unanimità dal consiglio comunale di metà 2011, quando il piano fu approvato con 19 voti favorevoli su 19 consiglieri presenti.

Il terreno a ridosso della Valassina risulta essere di proprietà della Edil Vlb srl, azienda amministrata da Calogero Licata Caruso ma dietro alla quale ci sarebbe proprio Paolo Vivacqua. Per poter dare corso alla costruzione della media struttura di vendita era necessario acquisire altre tre aree confinanti al lotto. Acquisto avvenuto poco prima che si riunisse il consiglio comunale per decidere sulle osservazioni al Pgt. La vita di Vivacqua si era già intrecciata con il Palazzo per la lunghissima battaglia che ha visto l’amministrazione comunale opporsi alla richiesta della Giada srl di aprire un impianto di messa in riserva, recupero e deposito preliminare di rifiuti speciali non pericolosi. E della Giada srl, messa in liquidazione nel maggio 2010, Vivacqua risulta il legale rappresentante.
 
Conferma le visite a Palazzo l’assessore all’Urbanistica, Sandro Sisler, che però sottolinea: «La guardia di finanza ha chiesto dei documenti all’Ufficio tecnico. Lo ha già fatto in passato. Succede su terreni legati a piani attuativi e dall’approvazione del Pgt questo è uno dei primi due piani attuativi approvati. Per noi le carte erano in regola, la procedura è stata regolare e l’opposizione ha votato a favore, cosa più unica che rara. Tra l’altro i nostri contratti sono stati direttamente con Bricoman, non con altri, e non siamo a conoscenza di passaggi di società. E poi anche per la Giada non ho mai avuto contatti con Vivacqua, mai visto e mai sentito».
Alessandra Botto Rossa