Bovisio, la scuola Arti e mestieririnasce dopo un secolo di storia

Bovisio – La scuola professionale di Arti e mestieri, proprio nell’anno in cui spegnerà centodieci candeline, si appresta ad una rinascita. Sono recenti, infatti, i contatti presi con il centro professionale Terragni di Meda per dar vita a nuovi corsi di formazione in quella che è sempre stata la storica sede di questa istituzione fondata nel lontano 1901. Con il prossimo anno scolastico, se il progetto andrà in porto, al piano superiore dell’edificio che ospita anche la biblioteca, troveranno spazio nuove opportunità di formazione professionale. Un progetto che dovrà essere ancora definito nei dettagli, ma che sembra alla portata degli obiettivi della scuola di Arti e mestieri che, da circa sei anni, pur rimanendo attiva, non ha più promosso alcun corso. «Nei prossimi giorni ci incontreremo con i responsabili del Centro Terragni e con l’amministrazione comunale per iniziare a ragionare seriamente su questo progetto – ha spiegato il presidente dell’associazione della scuola professionale, Paolo Turri – la struttura c’è, la volontà anche. Ovviamente dobbiamo predisporre un’indagine sul territorio, coinvolgendo anche le aziende per capire quali corsi è meglio promuovere».

L’interessamento con il cCentro Terragni è stato un po’ casuale. In un confronto con la direzione dell’istituto medese si è parlato di Bovisio come di una possibile sede distaccata, già completamente riqualificata, dove dare vita a nuovi corsi. «Oltre a questi, ci piacerebbe ridare vita anche al corso di restauro del mobile – continua Turri – lo potremo organizzare nel piano interrato». La sede di via Cantù, al piano rialzato, conta un’ampia aula più altre quattro più piccole. I locali sono stati messi a norma, con servizi igienici per disabili, impianti elettrici e infissi nuovi. Una riqualificazione avvenuta in occasione dell’apertura della nuova biblioteca, inaugurata nella primavera 2009. «Oggi come oggi la formazione è molto importante – prosegue Turri – il mondo del lavoro ha sempre più bisogno di persone specializzate. Se un’azienda ha bisogno di un buon elettricista o di un buon muratore, ma anche di una artigiano, non sa più dove cercarli».

Gli ultimi decenni sono stati anni di grandi cambiamenti, ma forse la crescente disoccupazione giovanile potrebbe essere in parte attenuata valorizzando proprio le scuole professionali.

Ivan Bavuso