Arcore – Un anno e sei mesi di pena, sospensione condizionale e patente ritirata per un anno. A Monza è stata celebrata l’udienza preliminare del processo per la morte di Greta Casiraghi, la diciassettenne vittima nel novembre 2011 di un incidente stradale avvenuto in via Leonardo da Vinci, poco oltre il confine tra Arcore e Villasanta. Il ventunenne che era alla guida dell’Alfa 147 che si è schiantata contro un palo del benzinaio a folle velocità, dopo una carambola di alcune decine di metri, uccidendo la giovanissima arcorese, era imputato per omicidio colposo e ha patteggiato la pena. All’udienza celebrata in camera di consiglio davanti al gup di Monza Anna Magelli erano presenti la madre e la sorella di Greta, che con il padre e la nonna si sono costituiti parte civile. Assente invece, come già all’udienza di settembre, il giovane imputato.
La famiglia Casiraghi non nasconde la delusione per l’esito della vicenda giudiziaria, benché consapevole che nessuna giustizia potrà cancellare il pomeriggio di domenica 27 novembre 2011, quando poco dopo le 16 il telefono squillò annunciando la tragedia. «Posso solo dire che Greta non ha avuto giustizia – ha commentato la madre, Antonella Rossi – non per colpa del giudice, che ha sottolineato che è una colpa grave, ma per colpa di un meccanismo che si chiama «patteggiamento». Non avremmo mai voluto per lui il «carcere duro»,ma sicuramente qualcosa di educativo, che lo facesse riflettere sul danno che ha fatto».
Arcore, morte di Greta CasiraghiL’imputato patteggia la pena
Un anno e sei mesi di pena, sospensione condizionale e patente ritirata per un anno. A Monza è stata celebrata l'udienza preliminare del processo per la morte di Greta Casiraghi, la diciassettenne vittima nel novembre 2011 di un incidente stradale.