Apre la biblioteca del CarrobioloA gennaio nuovi spazi alla cultura

Alla fine di genaio aprirà a Monza la biblioteca del Carrobiolo, nuovo spazio per la cultura da 20mila libri raccolti nell'arco insei secoli di vita del convento dei padri barnabiti. Una sala di consultazione e una sala di studio aperta a tutti che costituiranno, insieme, la terza raccolta libraria della città per valore dei documenti.
Apre la biblioteca del CarrobioloA gennaio nuovi spazi alla cultura

Monza – La biblioteca del convento del Carrobiolo apre alla città e lo fa con sei mesi di anticipo. Un anno fa, quando il progetto era stato lanciato ufficialmente dai padri barnabiti, l’obiettivo era chiaro: giugno 2012. Sarà il 2012, ma gennaio: forse il 25 – il giorno di di San Paolo, festa dell’ordine – più probabilmente il 28.
Sarà quello il giorno in cui il tesoro librario accumulato in sei secoli di esistenza dei padri a Monza diventerà un patrimonio pubblico. Tradotto in una sala di consultazione destinata ai ricercatori, una sala di studio aperta a chiunque e soprattutto ai ragazzi e a una struttura di conservazione destinata, forse, già a crescere. Si tratta di rendere fruibili 20mila volumi che comprendono anche un incunabolo (un testo a stampa del tardo Quattrocento), circa 700 cinquecentine e migliaia di testi che abbracciano il XVII e XVIII secolo, e poi a seguire fino a oggi.

Un tesoro per bibliofili che i barnabiti hanno deciso di destinare alla città. O meglio, «sarà la biblioteca dei padri», osservano, «ma aperta a tutti». Più di un anno fa i padri si sono trovati a un bivio: portare tutti i volumi a Milano e non pensarci più, o crearsi un grattacapo nuovo aprendo una biblioteca. Hanno deciso la seconda via, e non lo rimpiangono: quel patrimonio dicevano lo scorso novembre, appartiene alla città, e per valore dei testi sarà il terzo dopo la civica e la capitolare del duomo. Ma non basta: non dovrà essere uno spazio per topi di biblioteca, ma anche per mescolare le carte, portando i ragazzi nella sala studio, con posti assegnati perché venga garantita la quiete del convento. La copertura finanziaria dell’intero progetto – calcolata un anno fa in un centinaio di milioni – non è ancora stata completata e i padri stanno percorrendo nuove strade, intanto arriva un importante contributo privato: grazie allo sportello sponsorizzazioni dei beni culturali – creato in primavera dalla Camera di commercio su un accordo di programma con la Regione – è “Caprotti luce” a progettare e pagare il sistema di illuminazione della sala studio della biblioteca del Carrobiolo, l’ex refettorio del convento.

La storica realtà commerciale monzese – nata nel 1927 e arrivata alla terza generazione – non è nuova al mecenatismo o alla sensibilità verso il mondo della cultura cittadino. «Anni fa avevamo anche una galleria in centro – ricorda Elena Caprotti – dalla quale sono passati tanti artisti importanti. E poi per anni abbiamo sostenuto il concorso pianistico Rina Sala Gallo». Nuovo atto il sostegno al Carrobiolo, dove peraltro la società ha già collaborato per il recupero di uno dei portoni. Terminati gli ultimi lavori, tra un mese e mezzo, la biblioteca apre, con regole ancora in via di definizione e con un augurio da subito da parte dei padri, mutuato da Sant’Agostino: che non sia solo un posto per leggere libri, ma anche per scriverli. «E la vera festa – aggiungono – sarà quando uno dei ragazzi che la frequenteranno ne pubblicherà uno».
Massimiliano Rossin