Antiche botteghe di gioielliMonza, l’orafo torna di moda

Primo corso orafo della Lombardia organizzato dal Centro di formazione professionale Adifamily con coordinatore il maestro orafo monzese Guido Guzzi. Duecento ore di lezione per imparare ad utilizzare gli arnesi del mestiere.
Antiche botteghe di gioielliMonza, l’orafo torna di moda

Monza – Ritornare al metodo delle vecchie botteghe, quando l’allievo imparava il mestiere direttamente dal maestro, proprio come succedeva nel Rinascimento. Una sorta di Leonardo dei giorni nostri: questa la filosofia alla base del primo corso orafo della Lombardia che, organizzato dal Centro di formazione professionale Adifamily, vedrà nella vesti di coordinatore il maestro orafo monzese Guido Guzzi. Il corso, che partirà a febbraio, si svolgerà direttamente nel laboratorio villasantese di Guzzi. Un totale di circa duecento ore di lezione per ciascuno dei tre livelli (base, intermedio e avanzato), con lezioni basate soprattutto sulla pratica, perché si impara proprio utilizzando gli arnesi del mestiere e non limitandosi alle nozioni apprese sui banchi di scuola.
«Questo corso nasce dall’esigenza di offrire una nuova opportunità professionale ai giovani, ma anche ai tanti addetti ai lavori che, a causa della crisi, sono rimasti a casa – spiega Guzzi – Infatti, invece di rimanere con le mani in mano e amando profondamente la propria professione, questi orafi si rimettono sul mercato con una maggiore professionalità andando verso quello che il mercato cerca». Cioè l’originalità e il pezzo unico. Infatti, a dispetto della crisi globale, quello del lusso e del gioiello ”su misura” è un mercato in pieno sviluppo. Non gioielli in serie, anche se prodotti da importanti brand, quanto invece gioielli artigianali, ritornando all’antica tradizione delle famiglie milanesi degli anni Cinquanta che andavano dall’orefice per farsi fare un gioiello personale.
Un occhio di particolare riguardo viene riservato soprattutto ai ragazzi, sia a quelli che, appassionati e interessati, si avvicinano per la prima volta all’universo del gioiello, sia a coloro che escono dalle scuole orafe. «Soprattutto questi ultimi si trovano spesso spiazzati – ha proseguito Guzzi – Infatti sono molto preparati da un punto di vista teorico, ma poi peccano sulla pratica, avendo poca manualità con gli attrezzi».
Un lavoro, quello del maestro orafo, che nasce prima nel cuore per poi svilupparsi attraverso le mani, con una netta distinzione tra il semplice orafo all’artigiano dell’oreficeria che progetta il suo gioiello e lo segue in tutte le fasi della sua produzione. Non dimenticando che Monza nel Medioevo godeva di un’importante tradizione orafa, poi passata tra il 1400 e il 1600 a Milano i cui maestri erano richiesti in tutta Europa e poi in Vaticano.
Per informazioni 039.321236, www.adifamily.it.
Barbara Apicella